Domenica 15 aprile, nell’aula della Chiesa Polacca di San Stanislao a Roma, ha avuto luogo il quarto incontro del ciclo intitolato: La potenza e la bellezza della fede. Le catechesi preparano i partecipanti all’Anno della Fede e presentano il pensiero di Giovanni Paolo II sul Credo. Durante l’ultimo incontro, don Łukasz Kamykowski, professore della Pontificia Università Giovanni Paolo II a Cracovia ha parlato della “Chiesa di Dio nelle catechesi di Giovanni Paolo II”.
Nella prima parte della conferenza il professore ha ricordato che la problematica della Chiesa è stata segnalata da Giovanni Paolo II già durante le catechesi dedicate alla figura di Gesù Cristo, che è il fondatore della Chiesa, e durante le catechesi dedicate allo Spirito Santo, che è “l’anima della Chiesa”, la fonte della santità e del dinamismo del Vangelo. In seguito, in forma molto breve, ha evidenziato la problematica delle catechesi sulla Chiesa, presentate negli anni 1991-1995, sottolineando che la ricchezza delle questioni ecclesiologiche rende difficile presentarle durante un solo e unico intervento. Don Kamykowski ha ricordato che durante l’anno del Giubileo, il 14 giugno 2000, Giovanni Paolo II ha tenuto una catechesi intitolata: “Gloria alla Santissima Trinità nella Chiesa”, che può essere considerata una sintesi della sua dottrina sulla Chiesa.
Nella seconda parte dell’intervento, i partecipanti hanno potuto seguire lo scritto del magistero pontificio grazie alla proiezione sullo schermo del testo della catechesi e al commento del professore. Nella sua riflessione Giovanni Paolo II non si è soffermato sulla visione umana, esterna della Chiesa, sulla quale più spesso si concentra l’attenzione del mondo moderno, ma ha risposto alla domanda: perché vale la pena far parte della Chiesa? La Chiesa è “il popolo unito dalla comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Questo popolo – grazie all’intervento di Dio – rappresenta la comunità della salvezza, cioè la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. L’oratore, riferendosi al pensiero di Giovanni Paolo II, ha ricordato che la fonte della comunione della Chiesa è la Santissima Trinità. I primi cristiani hanno saputo dare espressione concreta a questa verità nella loro vita quotidiana. Dopo due millenni il cristianesimo è diviso, ma tutti si rendono conto che la fede nella Trinità richiede continui sforzi per l’unità dei discepoli di Cristo.
La santità della Chiesa è un dono di Dio: Egli ci santifica. Alla sua grazia si deve rispondere conducendo una vita santa. Così la Chiesa diventerà un particolare segno dell’azione di Dio. La Chiesa, unita e santificata in Cristo, viene inviata al mondo a predicare il Vangelo della salvezza. Quando diciamo che la Chiesa è cattolica indichiamo soprattutto il suo carattere missionario; il suo compito è quello di portare le persone alla pienezza della vita con Dio e garantire che tutti i settori dell’attività umana saranno pieni grazie alla verità di Dio.
Ks. Kamykowski ha poi sottolineato che il carattere apostolico della Chiesa consiste nel suo rapporto con gli apostoli. Spesso, in questo senso, si parla di gerarchia: il papa, i vescovi e i sacerdoti. Dobbiamo comunque ricordare che di fronte al mondo è tutta la Chiesa, quindi ogni battezzato, a essere apostolo e testimone. La conferenza ha aiutato a capire quanto sia importante tenere presente che come Chiesa viviamo nella Santissima Trinità. “La Santa Trinità è la realtà della vita”, ha affermato don Kamykowski. Giovanni Paolo II ci ha insegnato a scoprire l’opera di Dio nella Chiesa, che nello stesso tempo è popolo di Dio, corpo di Cristo e tempio dello Spirito Santo.
Alla conferenza è seguita una breve discussione. È stato anzitutto chiesto se il fatto che la “primavera missionaria” non sia ancora arrivata è la conseguenza della nostra limitata conoscenza della Chiesa che ci porta a essere incapaci di dare testimonianza del Vangelo davanti al mondo odierno? L’oratore ha sottolineato che la conoscenza della Chiesa è associata a un grande sforzo di tutti noi, ma ha nello stesso tempo invitato a ricordare che “siamo la Chiesa non singolarmente, ma insieme”. Tutti insieme completiamo il corpo di Cristo, cioè la Chiesa. Forse essere Chiesa significa che noi tutti insieme e ciascuno a suo modo” siamo i testimoni di Cristo nel mondo. Il fondamento e la “scuola” della vita nella Chiesa è l’Eucaristia.
La seconda domanda riguardava il ruolo dei laici, che è stato sottolineato in modo particolare dal Concilio Vaticano II. Don Kamykowski ha indicato che quanto vi è di più importante nella Chiesa lo riceviamo nel Battesimo. La Chiesa dovrebbe essere “una famiglia”, composta da tanti focolari di famiglie e comunità. I laici hanno il grande compito di mostrare al mondo intero che la Chiesa è per ogni uomo, è cattolica, cioè per tutti. “Tutti raccontiamo il Vangelo della vita”, ha affermato il professore di Cracovia.
Gli organizzatori delle conferenze, il Centro di Documentazione e Studio del Pontificato (Fondazione Giovanni Paolo II) e il Centro pastorale presso la chiesa di San Stanislao a Roma, invitano calorosamente a partecipare al prossimo incontro, che si terrà il 6 maggio alle ore 19.00. L’incontro sarà dedicato
a “Maria nella fede della Chiesa”. Interverrà padre Salvatore M. Perrella, professore presso la Facoltà di Teologia Pontificia “Marianum” di Roma.
Don Andrzej Dobrzyński