Maria era per Giovanni Paolo II la “compagna del cammino di vita al Signore” e la “lettera viva scritta con la mano di Dio” – ha detto il prof. padre Salvatore Perrella OSM, durante il quinto incontro del ciclo “La potenza e la bellezza della fede” domenica 6 maggio a.c. Il rettore della Pontificia Facoltà Teologica Marianum di Roma, nell’ambito del ciclo organizzato dal Centro di Documentazione e Studio del Pontificato (Fondazione Giovanni Paolo II) e della Pastorale presso la Chiesa Polacca di San Stanislao a Roma, ha tenuto una conferenza su: “La Madre del Redentore nelle catechesi di Giovanni Paolo II”. Vi ha sottolineato che il Santo Padre formò la sua matura devozione mariana nella scuola di san Luigi Maria Grignon de Montfort mentre la mariologia alla scuola del Concilio Vaticano II.
Padre Perrella ha rammentato che nell’arco di tempo che va dal settembre 1995 al novembre 1997 Giovanni Paolo II pronunciò settanta catechesi mariane, anche se il progetto iniziale ne prevedeva il doppio. Nonostante il loro numero sia stato dimezzato, le catechesi presentate costituiscono un “corso completo di mariologia” il quale è stato suddiviso in tre parti: “La presenza di Maria nella storia della Chiesa”, che risulta la parte più ampia, “La fede della Chiesa su Maria” e “Il ruolo di Maria nella Chiesa”.
Il rettore di Marianum ha evidenziato che l’immagine di Maria nel magistero pontificio è profondamente biblica e questo lo si può notare non soltanto nelle catechesi ma anche nell’enciclica Redemptoris Mater (1987), nella quale Giovanni Paolo II applicò l’esegesi sapienziale-pastorale e nella lettera apostolica Mulieris dignitatem (1988). La prospettiva biblico-pastorale è presente anche nell’enciclica Ecclesia de Eucharistia (2003) nella quale Maria viene presentata come Donna dell’Eucarestia che ci insegna ad accogliere Cristo, e nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (2002) nella quale il papa presenta la ricchezza dello sguardo della Santissima Vergine su Cristo.
Nelle catechesi ritroviamo anche l’approccio originale di Giovanni Paolo II ai dogmi mariani. Il prof. Perrella ha sottolineato che il Santo Padre vedeva la maternità di Maria sia sotto l’aspetto soteriologico che ecclesiologico. Richiamandosi all’enciclica Redemptoris Mater ha chiarito la concezione teologica di “mediazione materna”: Maria è nostra Madre nell’ordine della grazia – cooperando con Cristo nell’opera della redenzione, intercede per noi.
Il conferenziere ha notato che Giovanni Paolo II approfondì notevolmente la comprensione della verità di fede sulla verginità di Maria. (Ha messo in evidenza un discorso molto rilevante, pronunciato dal papa durante il simposio mariologico tenutosi a Capua (Italia) il 24 maggio 1992). Nella catechesi sulla Dormizione della Madonna, Giovanni Paolo II disse che Maria poté condividere con noi l’esperienza della sofferenza e della morte, rimanendo fino all’ultimo in comunione con l’opera redentrice di Cristo e solidale alla famiglia umana. Tale affermazione è un contributo importante per la comprensione del dogma dell’Assunzione di Maria.
Padre Perrella ha dedicato molto spazio a chiarire la verità secondo la quale la Madre di Cristo ci precede nel pellegrinaggio della fede. La condotta di fede di Maria consiste nella purezza del cuore, nell’obbedienza, nel coraggio della saggezza e nella fedeltà; la sua fede era saggia e piena di speranza. Il conferenziere ha sottolineato che Maria ci insegna la fede in Cristo e l’amore per Lui e ha aggiunto che anche il Catechismo della Chiesa Cattolica ha una profonda dimensione mariana e ciò lo dobbiamo in gran parte al Papa polacco.
Il conferenziere ha evidenziato che il magistero mariano, così vasto e creativo di Giovanni Paolo II, autorizza a conferirgli il titolo di Doctor Marianus. Tuttavia ciò non esime dall’apprendere il suo insegnamento e dall’attingere al suo esempio di venerazione e amore per la Madonna, al contrario, esso deve costituire l’ispirazione per le proprie ricerche nella fede.
Don Andrzej Dobrzyński