È possibile un mondo senza i santi? Sicuramente sì, però chi vorrebbe vivere in un mondo del genere? Se così fosse, sicuramente cercheremmo un altro posto migliore. L’esempio di un uomo da solo, senza Cristo, può portare ad azioni eroiche, a superare la propria debolezza, a salire le vette dell’eccellenza; il santo, invece, incoraggia a “stabilirsi” nella realtà circostante, in cui – nonostante le molteplici manifestazioni negative – sono possibili anche gentilezza e amore. Un esempio di tale atteggiamento è san Massimiliano Kolbe, che ha segnato la storia “come colui che ha creduto che l’amore può essere creativo e in grado di volare alto sopra l’odio, e persino raggiungere la vittoria”, secondo quanto sottolinea padre Zdzislaw J. Kijas nella premessa della pubblicazione L’amore è un dono.
Massimiliano Kolbe è stato il primo polacco canonizzato dopo la seconda guerra mondiale. L’atto di canonizzazione è stato annunciato il 10 ottobre 1982 a Roma da papa Giovanni Paolo II, che, già quando era vescovo e cardinale di Cracovia, aveva operato per poter introdurre padre Massimiliano Kolbe nel novero dei santi. La presenza di padre Kolbe nel pontificato del beato Giovanni Paolo II è una costante, documentata in modo ancora più esplicito dal suo messaggio adottato dal papa polacco, che parla di un amore più forte di tutti gli atti di violenza e di morte, quell’amore testimoniato, per esempio, nel gesto di perdono verso Ali Agca.
La commovente testimonianza del martire di Auschwitz e l’ammirazione per il suo eroico sacrificio ha ispirato la creazione di opere d’arte da parte di molti artisti, che spesso, durante i vari incontri, hanno offerto al papa il frutto del loro sforzo creativo. Oggi questi oggetti vengono conservati presso il Centro di Documentazione e Studio del Pontificato di Giovanni Paolo II a Roma e rappresentano una interessante raccolta che documenta la storia del pontificato e la storia polacca, ma soprattutto mette in luce le riflessioni sulla vita di padre Massimiliano. In occasione del 30° anniversario della canonizzazione di san Massimiliano Kolbe, il Centro di Documentazione e Studio del Pontificato ha preparato un catalogo delle collezioni museali legate alla figura del martire di Auschwitz.
Nella pubblicazione L’amore è un dono sono stati presentati oltre novanta prodotti provenienti da diversi settori dell’arte: dipinti, stampe, sculture e bassorilievi, tessuti artistici. Inoltre sono state raccolte le targhe, una grande collezione di medaglie e alcuni ex-libris.
Vale la pena ricordare che i primi studi che presentano la figura di padre Kolbe negli archivi del Centro del Pontificato sono stati pubblicati presso la rivista Cavalieri dell’Immacolata – edizione per migranti polacchi, negli anni 2002-2004. La versione presentata recentemente è stata revisionata e amplificata. Le fotografie di alcuni oggetti sono state firmate e integrate da una descrizione che contiene informazioni circa il valore artistico, la creazione e la data della donazione a Giovanni Paolo II. Gli oggetti sono esposti in modo permanente presso le aule della Casa Polacca a Roma, in via Cassia 1200, dove è possibile ottenere ulteriori informazioni sulla pubblicazione, scrivendo a: info@jp2doc.org
JK e AD (Roma)