“La creazione della Fondazione Giovanni Paolo II è legata all’elezione del cardinale Karol Wojtyła come successore di san Pietro e al profondo desiderio di molti polacchi di rispondere a questo momento storico attraverso un gesto concreto di solidarietà e di amore per il Santo Padre”, così scrive nella sua prefazione il Primate di Polonia, l’arcivescovo Józef Kowalczyk, testimone della nascita e dello sviluppo di questa grande opera esistente da trent’anni.
La fede, il patriottismo, l’impegno di tutti membri della Fondazione, soprattutto immigranti polacchi, hanno rappresentato una grande forza, che, nel corso degli anni, doveva essere convogliata in una precisa direzione e doveva giungere a delineare il proprio compito e le proprie finalità. Ciò è avvenuto durante gli incontri di Giovanni Paolo II e, successivamente, di Benedetto XVI con i membri della Fondazione: il Consiglio di amministrazione, i circoli di amici e i dipendenti delle sue istituzioni.
I discorsi pronunciati durante questi incontri sono oggi una testimonianza di quanto le indicazioni dei pontefici siano state assunte come programma specifico della Fondazione e rappresentano una registrazione della sua storia, oltre a contenere una prova di gratitudine ai donatori, spesso anonimi. I discorsi sono anche espressione di un caldo ricordo di coloro che hanno sostenuto il lavoro della Fondazione, molti dei quali sono già nell’eternità.
Il trentesimo anniversario della Fondazione è diventato l’occasione per offrire ai soci, agli amici e a coloro che hanno beneficiato dei frutti della sua attività una raccolta dei discorsi papali, pubblicata dal Centro di Documentazione e di Studio del Pontificato con il titolo “Non cessate nella buona opera”. Anche se il titolo della pubblicazione è costituito da un’esortazione rivolta a un destinatario particolare, i testi raccolti sono universali, come la Fondazione, che, nonostante le sue origini polacche, ha assunto un profilo culturale aperto e capace di dialogare con molte nazionalità e molti paesi.
La pubblicazione è una sorta di compendio, che permette una migliore comprensione del rapporto tra il messaggio cristiano e la cultura polacca, tra l’atteggiamento di patriottismo e quello di integrazione all’interno di comunità e culture diverse. La comprensione di queste relazioni è importante per lo sviluppo di un’autocoscienza nazionale e di un’identità in un’era di pluralismo culturale e religioso.
Negli interventi presentati si può anche trovare materiale interessante relativo ai polacchi che vivono all’estero. Al tema dell’emigrazione in terre straniere Giovanni Paolo II ha dedicato molto spazio nei suoi discorsi, indicando la necessità di creare adeguate condizioni per l’integrazione delle comunità polacche e di sviluppare atteggiamenti di apertura alla cultura dei paesi in cui i nostri connazionali sono stati destinati a vivere. La fratellanza e la solidarietà tra i membri della Fondazione, tra persone di nazionalità diverse, unite intorno al pontificato del beato Giovanni Paolo II, sono una testimonianza del ruolo d’integrazione del Vangelo e della Chiesa.
Il Centro di Documentazione e di Studio del Pontificato ha preparato la pubblicazione dei discorsi in due lingue: italiano e inglese. Informazioni dettagliate sulla pubblicazione sono disponibili presso la Casa polacca in via Cassia 1200 in Roma o presso: info@jp2doc.org
s. Julia Knurek SłNSJ i ks. Andrzej Dobrzyński