“Risvegliare un gigante. I laici nella Chiesa” era il tema dell’incontro, che si è tenuto il 6 ottobre nell’aula Giovanni Paolo II presso la chiesa di Santo Stanislao dei Polacchi a Roma, all’interno del ciclo dal titolo “Il Concilio Vaticano II come la bussola della nuova evangelizzazione”, organizzato dal Centro di Documentazione e Studio del Pontificato di Giovanni Paolo II e la Pastorale dei Polacchi nella Città Eterna.
Nella prima parte il dottor don Andrzej Dobrzyński ha presentato la storia del ruolo di laici nella Chiesa. L’oratore ha richiamato l’attenzione sulle condizioni teologiche e storiche della divisione tra clero e laici, e ha spiegato la ragione dell’assegnazione, per secoli, di un ruolo secondario ai laici a fronte del clero. Padre Dobrzyński ha indicato che nella storia si è operato un mutamento significativo del concetto di vocazione alla santità e anche nel rapporto della Chiesa con il mondo e gli affari temporali. Egli ha sottolineato che la storia del laicato nella Chiesa ci conduce verso la ricerca di forme di collaborazione tra clero e laici, e indica la complementarietà degli uffici e dei ministeri nella Chiesa. Il movimento di laici ha preso vita nella prima metà del XX secolo, non solo grazie a organizzazioni come l’Azione Cattolica, ma anche alla riflessione teologica sul ruolo dei laici.
Padre Dobrzyński ha poi rivolto la sua attenzione alla dottrina del Vaticano II in riferimento ai laici, è contenuta principalmente in tre documenti conciliari. “La Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium” introduce le basi della teologia del laicato, mostrando tutta la Chiesa come Popolo di Dio, in cui ciascuno dei battezzati partecipa alla missione salvifica di Cristo, essendo chiamato alla santità. Nel “Decreto sull’apostolato dei laici Apostolicam Actuositatem” troviamo indicazioni su obiettivi, forme e regole di attività dei laici. “La Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et Spes” rivela inoltre una visione cristiana dell’uomo e del mondo e discute in dettaglio le aree della vita in cui i laici hanno un ruolo importante, quali il matrimonio e la famiglia, la cultura, l’economia, la politica e le questioni relative alla pace ed alla cooperazione tra le nazioni.
Nella seconda parte della riunione il prof. Zdzislaw Kijas OFM Conv ha parlato dei problemi dei rapporti tra il clero ed il laicato nel periodo post-conciliare. Egli ha indicato le tensioni che nascono dalla visione errata della Chiesa e dalla comprensione difettosa di uffici, ministeri e carismi. Sacerdoti e laici non possono sviluppare la loro spiritualità in opposizione fra loro, ma devono essere consapevoli del loro carattere distintivo e della loro complementarità. Questo è richiesto dall’ecclesiologia conciliare e dal compito di evangelizzazione del mondo moderno, poiché i sacerdoti devono evitare la tentazione di un approccio patriarcale ai laici, comprendendo la loro legittima autonomia ed il ruolo insostituibile in molti settori della vita. Nello stesso tempo, i laici non possono cadere nella trappola della tentazione di democratizzazione della vita della Chiesa, perché la Chiesa non può essere creata in opposizione alla sua gerarchia. In conclusione, egli ha sottolineato che laici ben formati, la loro fede e la testimonianza di vita, sono un grande aiuto per gli stessi sacerdoti nel comprendere meglio il loro ruolo nella comunità della Chiesa.
Il processo che porta a svegliare “un gigante”, che è il laicato, prosegue nella Chiesa da decenni, e grazie a questo – nonostante le difficoltà – si sono succeduti molti cambiamenti importanti ed utili. La situazione del mondo moderno richiede da credenti, così da sacerdoti come da laici, un impegno pieno nell’opera della nuova evangelizzazione e nello sviluppo della propria vocazione.