Nell’aula della chiesa di San Stanislao a Roma il 4 novembre si è tenuta la presentazione della raccolta di testi di Karol Wojtyła Rinnovamento della Chiesa e del mondo. Riflessioni sul Vaticano II: 1962-1965. Il libro è stato pubblicato da Lateran University Press ed è stato redatto da Gilfredo Marengo ed Andrzej Dobrzyński quale frutto della collaborazione tra l’Istituto di Studi e Ricerche sul Concilio Vaticano II (Università Lateranense) e il Centro di Documentazione e di Studio del Pontificato che opera nell’ambito della Fondazione di Giovanni Paolo II. L’incontro è stato condotto dal prof. Philippe Chenaux dell’Università Lateranense il quale ha sottolineato che la comprensione appropriata del Vaticanum II è strettamente legata alla conoscenza dell’esperienza dei suoi partecipanti diretti. Per tale ragione le affermazioni pubblicate di K. Wojtyła: le prediche e le lettere pastorali indirizzate ai fedeli hanno un significato rilevante.
Il Cardinale Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ed anche della Fondazione di Giovanni Paolo II, ha sottolineato di aver conosciuto il Concilio grazie alle testimonianze dell’arcivescovo Wojtyła il quale persuadeva che si trattava di una questione riguardante tutti i fedeli. Dai testi pubblicati del metropolita di Cracovia si possono individuare tre temi principali: il mistero della Chiesa, la sua missione nel mondo contemporaneo e la verità sull’uomo. Il relatore ha evidenziato che il Concilio insegnava la verità della fede mostrando la sua importanza per la vita umana. Ha anche descritto brevemente le principali strade dell’attuazione del Concilio nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II: rinnovamento del diritto della Chiesa, creazione del catechismo per l’intera Chiesa, sviluppo della vita sinodale e preparazione al Giubileo dell’Anno 2000. Il Cardinale ha fatto notare che Giovanni Paolo II è stato un pontefice che “uscì dal Concilio”. Non aveva altro programma pastorale se non la realizzazione del Vaticanum II nella vita della Chiesa.
La professoressa Rita Tolomeo dell’Università “La Sapienza” di Roma ha sottolineato che i testi riportati nel libro sono molto importanti per comprendere la questione del rapporto del Concilio con il comunismo. Per una certa parte di vescovi dell’Occidente il comunismo rappresentava il problema dell’ateismo contemporaneo ma non una questione di ideologia e di politica che sosteneva il sistema totalitario. La relatrice ha notato che Wojtyła nei suoi interventi usò molte volte il termine “dialogo”. Tuttavia evidenziava che il comunismo ha un approccio falso all’uomo e alla sua libertà. Il progetto di Cracovia, di cui è autore Wojtyła, che era un’alternativa allo schema sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, aveva come questione centrale la libertà religiosa. A dire il vero il Concilio non tenne conto di tale progetto tuttavia la problematica della libertà religiosa nella missione della Chiesa contemporanea è stato uno dei temi dominanti del pontificato di Giovanni Paolo II.
Il prof. Gilfredo Marengo ha affermato che la raccolta di scritti pubblicata conferma che Wojtyła è stato innanzitutto un pastore. Il suo approccio al magistero del Concilio era pieno di attenzione ma non creava questioni problematiche. “Per lui il Concilio non fu una fonte di problemi” – ha sottolineato l’oratore, chiarendo che c’era una convergenza tra la sua relazione personale con Cristo e il suo servizio pastorale. Il libro mostra che Wojtyła aveva davanti agli occhi del suo cuore la questione fondamentale di portare la redenzione di Cristo al mondo intero. Viveva di ciò. Questo gli permetteva di mantenere la libertà dinanzi alle problematiche secondarie legate al Concilio e di concentrarsi sul messaggio di redenzione che si può e si deve trarre dalla dottrina del Vaticanum II.
Il libro presentato costituisce un’integrazione preziosa della monografia esistente in lingua italiana di Wojtyła intitolata Alle fonti del rinnovamento. Studio sull’attuazione del Concilio Vaticano II. La raccolta presente mostra anche l’impegno del vescovo e dei fedeli nella conoscenza e nella realizzazione del Concilio in Polonia, e ciò può costituire una fonte preziosa di sapere per gli Italiani.