Rif.: Is 35,1-6a.8a.10; Sal 145; Gc 5,7-10, Mt 11,2-11
Giovanni invia a Gesù i suoi discepoli perché lo interroghino per suo conto: «Sei tu?»…Una breve domanda nella quale è racchiuso il dramma di un uomo che, sentendo vicina la sua fine, fa un bilancio della sua vita. Ha atteso e corso invano? E’ lui Gesù, il Messia atteso? Possiamo cercare di indovinare i pensieri di Giovanni: «Sei tu?»… Ti aspettavo, ho trascorso tutta la vita nell’attesa di incontrarti ancora. Quando sei arrivato al Giordano il mio cuore ha tremato, come quando ero nel grembo di mia madre. Ancora una volta “ho sentito” la tua presenza, sarei corso ai tuoi piedi…, me lo hai impedito! Non era per noi quell’incontro. Sei venuto da me non per me, ma per incontrare loro, poveri peccatori pentiti, che senza averne coscienza e conoscenza ti aspettavano. Ti sei mescolato ad essi fino ad immergerti in quell’acqua ricolma dei loro peccati.
«Sei tu?»… Sei tu colui che ho additato come vittima innocente, Agnello Pasquale immolato per il peccato del mondo? «Sei tu?»… Questa è per me l’ora suprema della verità, sento ogni giorno la fine sempre più vicina, ho atteso invano? Mi parlano delle tue opere, della tua predilezione per i peccatori, i pubblicani, le prostitute. Mi riferiscono che hai affermato che essi saranno i primi nel tuo regno. Dov’è per loro il castigo che ho minacciato, la “scure posta alle radici dell’albero?”. «Sei tu?»… Come è diversa la tua presenza dalla mia attesa! E’ proprio vero che Dio non si può immaginare, sempre è imprevedibile. «Sei tu?»… E’ grande il dolore di non avere più tempo per incontrarsi, di non poter parlare con Te dopo aver tanto parlato di te.
«Sei tu?»… Non ci è lecito penetrare oltre nell’interrogativo di Giovanni, le ipotesi avanzate possono essere giuste o no, mai potremmo venirne a capo. Rimane il fatto che al di là della sua domanda, Gesù lo addita come esempio da seguire: «Amen, tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista». La grandezza di Giovanni è nella verità di una vita luminosa trascorsa con Dio, nell’attesa di Dio, che si conclude incontrando Dio. La morte si avvicina, ma Giovanni non cerca altre strade, altre verità, ancora una volta si rivolge a Dio per essere da Lui istruito: «Io ti interrogherò, tu istruiscimi» (Gb 42,4-5).
Non come canna agitata dal vento, ma come uomo di fede, Giovanni rimane saldo nella sua fiducia, il suo annuncio e la sua attesa si fanno “ascolto”. E se il dubbio avvolge la sua mente, la sua anima rimane in attesa di una risposta che solo Dio può dargli. Ancora una volta il Battista si pone come guida e messaggero dell’Avvento. La strada che egli ha tracciato è la strada ardua del dubbio e della fede, della penitenza e della conversione, ma è l’unica che si conclude con la gioia dell’Incontro.