Rif.: Is 56,1.6-7; Sal 66; Rm 11,13-15.29-32; Mt 15,21-28
Tutti coloro che ascolteranno la voce del Signore e ne osserveranno le leggi saranno condotti alla presenza di Do e da Lui ricolmati di gioia. (I lett.). Il popolo eletto ha bisogno delle continue ammonizioni dei profeti per ritrovare la propria fede, più tardi chiederà continuamente segni per riconoscere in Cristo il Messia tanto atteso.
Egli può fare tutto
Nel Vangelo, invece, una donna Cananea, un’infedele, con il solo suo istinto materno e nella sua disperata condizione di infelicità riconosce in Gesù, il Signore! Si rivolge a Lui senza esitazioni, non chiede segni per credere, ma prega perché crede e sa che Gesù può esaudirla, solo che Egli lo voglia.
Le sue grida si rincorrono disturbando gli astanti… Gesù tace, ma nemmeno quel silenzio scardina la sicurezza della donna, la sua fede va oltre il silenzio di Dio: pietà di me, Signore, Figlio di Davide!
Sono gli altri ad intervenire presso Gesù, disturbati da quel continuo gridare, il corteo si ferma per un attimo, ed ella ne approfitta per farsi avanti e prostrarsi: Signore, aiutami! Nella sua preghiera c’è certezza assoluta, se vuole Egli può. Non si arresta nemmeno di fronte al netto, offensivo, rifiuto di Gesù: Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini. Né il rifiuto, né l’offesa, che la vede paragonata ad un cagnolino, la demoralizzano ed ella risponde: eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni. Un atto di completa sottomissione: ella sa che l’onnipotenza divina, anche quando cade in briciole, rimane tale.
Potenza della fede
Alla guarigione della figlia basta quel poco e si affida completamente, si rimette alla divina misericordia; Dio non può rimanere indifferente, è questa la sicurezza della Cananea, è questa la potenza della sua fede. Una fede che acquista forza nell’insistenza della supplica, nella fermezza del suo cuore di madre, che si erge di fronte al silenzio e al rifiuto di Dio con la potenza della sua povertà. Ed è Dio a cedere, a chinarsi sul quel cuore affranto che non ha altra speranza che in Lui: Avvenga come tu desideri. Gesù è ammirato da quella fede che ha saputo resistergli con umiltà e forza.
In seguito Gesù dirà agli Apostoli che anche una fede piccola, simile ad un granello di senapa, smuoverà le montagne, forse pensando proprio a quella povera donna pagana, che aveva vinto il suo silenzio spingendolo alla compassione. In questa donna si compie la profezia di Isaia: Gli stranieri che hanno aderito al Signore…, li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera (I lett.).
E la Liturgia di questa domenica rafforza la speranza che di fronte a Dio non vi sono preferenze, né disuguaglianze, Dio ama tutti, tutti attende e chiama per essere misericordioso con tutti (II lett.).
Lisetta R.