Rif.: Is 25,6-10a; Sal 22/23,1-6; Fil 4,12-14.19-20; Mt 22,1-14
“Ho fretta”, sentiamo dire ed anche noi siamo travolti da una specie di frenesia che impedisce il contatto umano, l’approfondimento dei rapporti, la consolazione di chi soffre, un sorriso a chi se lo aspetta … e così si corre, travolti da una girandola senza fine della quale abbiamo smarrito il fine e il senso.
Fare finta che non ci sia Dio
“Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse” annuncia il profeta. Già, Dio! Dov’è Dio nel caos della nostra vita? Abbiamo poco tempo per Lui… molto tempo invece sprecato nelle banali questioni di ogni giorno, nei piccoli affari che ci spingono a preoccuparci, a pensare, ad essere quasi ossessionati dal bene materiale. Poco tempo per Dio, e la fretta accompagna anche la nostra Messa domenicale: più breve è, meglio è! Dimenticarsi di Dio… fare finta che non ci sia.
Che se ne stia da parte, senza darci altri pensieri! Noi dobbiamo affrontare continuamente la realtà quotidiana fatta di scontri e confronti, di traffico caotico e corse affannose… di odio e di amore, di rancori mai sopiti e antiche gelosie. Una realtà che ci travolge fino ad agire come una droga pesante, che annebbia la mente e inaridisce l’anima. Dio! Dov’è?
Dio ci attende
L’antico Catechismo recitava: “Dio è in cielo, in terra, in ogni luogo”, ma forse Dio è semplicemente nel cuore di ciascuno, presente sempre in noi anche quando ce ne dimentichiamo e lo trascuriamo, quando siamo insofferenti alla sua voce, quando anteponiamo ogni cosa a Lui.
Il Vangelo di oggi è un invito forte a ritrovare Dio in noi, a farsi trovare da Lui, a rispondere con generosità al suo invito. A differenza della domenica scorsa, quando il padrone della vigna veniva per esigere il raccolto, questa settimana Dio viene per offrire un lauto banchetto, ma gli invitati “non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero”.
E’ una storia che si ripete anche per noi oggi: a Dio che ci attende opponiamo la precedenza dei nostri affari, di altri interessi, di impegni più urgenti ed improrogabili.
Non ci abbandona
“Venite alle nozze!”: sempre più pressante, la voce di Cristo attraversa la storia di tutta l’umanità per dirci che: Lui è qui, in questa Parola che ci dona speranza, che ci parla della sua attesa, della munificenza con cui ha preparato per noi un sontuoso banchetto, della gioia ansiosa con la quale ci invita e ci attende. Dio! … Dov’è?
E’ qui, per dirci ancora che non ci abbandona, che ci attende. Che è ormai tempo di rispondere alla sua attesa… E’ qui, su questo altare sul quale ancora si dona a noi senza riserve, in questo Pane e Vino che gli offriamo; è nel segno della pace che ci scambiamo. Dio è qui in noi, fra noi!
L.R.