Alla vigilia del Natale ritroviamo Maria, la Santa Vergine, nel momento dell’Annunciazione. Il Signore irrompe così nella vita di quella fanciulla sconvolgendone progetti, sogni e desideri, ma Ella, senza timore o riserve risponde: “Eccomi!”. E dentro di sé crea il vuoto per far posto all’iniziativa ed all’agire divino.
Inchinata alla volontà divina
Maria diviene il punto centrale della redenzione: il suo “si” è il luogo nel quale Dio si fa incontro all’uomo e l’umanità inizia il suo cammino di ritorno a Dio. Un cammino difficile quello di Maria che, da quel momento, molte volte dovrà ripetere “eccomi”, ma andrà avanti con fede coraggiosa ed imperturbabile.
- Eccomi, e “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14)
- Eccomi, e la ritroveremo sul Calvario, ai piedi della Croce, dove le è affidata l’umanità tutta, sulla quale dovrà vegliare e pregare.
- Eccomi e, nella Pentecoste, lo Spirito Santo si poserà su di lei per rendere feconda, ancora una volta la sua Maternità all’interno della Chiesa.
Difficoltà e dolore non fermano Maria premurosamente in ogni occasione, Ella si inchina alla divina volontà pronunciando il suo “sì” umilmente, nell’intimità di un dialogo personale con Dio, e Dio depone il seme della salvezza nel cuore di quella giovane donna che ha saputo placare la Sua sete di amore.
Cosa offrire a Dio?
Il vangelo di oggi ci dice che Dio aspetta il nostro assenso personale per continuare nel mondo – ed in ciascuno – la sua opera di salvezza, ad ognuno di noi rivolge ancora la domanda che rivolse ad Adamo: “Dove sei?”. Possiamo rimanere nascosti nell’angolo buio dell’indifferenza e della mancanza di fede, oppure offrire a Dio la nostra vita con la stessa umiltà e generosità di Maria. Anche la nostra risposta ha conseguenze che non immaginiamo, per ogni “si” che sale a Dio, infatti, un seme viene gettato sulla terra: un seme di speranza e di fede che nulla potrà distruggere e che il prossimo Natale, ancora una volta, farà germogliare.
Incarnare Cristo nella propia vita
Come Maria, ogni credente è chiamato a portare al mondo Cristo, ad incarnare nella propria vita una volontà che chiama alla rinuncia ed al sacrificio, ma che, in cambio, si impegna solennemente a donare gioia e vita eterna.
Natale è la porta che Maria spalanca all’irrompere di Dio nella storia, affinché il tempo della Legge antica si trasformi in un tempo di amore e di perdono. Nel grembo di Maria, si racchiude l’infinita potenza divina per essere partorita nella debolezza di un Bambino.
Maria: un esempio da seguire, un Bambino da accogliere.
Fede è credere che in quel Bimbo Dio sia venuto tra noi e a noi si sia donato!
Natale, Dio: “sta alla nostra porta e bussa”…
L.R.