I tempi liturgici scandiscono ed accompagnano la vita del credente, in essi la Chiesa ci guida alla meditazione e alla contemplazione del mistero che celebriamo. Entriamo, questa notte, nel tempo di Natale, tempo della venuta di Dio tra noi, evento al quale ci siamo preparati durante l’Avvento lasciandoci guidare da Maria e dal Battista che ci hanno dato esempio di grande ed incrollabile fede.
La fede che ci guida a Lui
Una fede forte, la loro, che ci ha stupiti: quella di Maria per la generosità e quella di Giovanni per l’austerità, ma attraverso la diversità delle loro vite, unica la risposta data al Signore: “eccomi!”. Entrambi, infatti, si sono affidati totalmente a Dio ed hanno lasciato che Egli dirigesse e sconvolgesse ogni loro desiderio o progetto.
Essi che ci hanno guidati fin qui, ora si ritirano lasciandoci dinanzi ad una mangiatoia, affermando che Colui che contempliamo, tenero ed indifeso Bambino, è il Figlio di Dio.
Interrogati da quel Bambino
La loro fede è indubbia, ma noi abbiamo fede? Perché alcuni la possiedono ed altri no? Gli interrogativi si affollano sovrapponendosi, ma in questa notte santa ci sentiamo soprattutto interrogati da quel Bambino che, con i suoi occhi innocenti, sembra scrutare le profondità abissali dei cuori. Abbiamo fede in Lui? In un Dio che ci ama al punto di farsi uguale a noi e ad assumersi tutte le nostre “debolezze, infermità e malattie”? (cfr. Isaia). Avere fede, significa accoglierlo senza riserve e, senza riserve, consegnarsi a Lui perché il suo amore per noi sia ricambiato e le sue aspettative non siano deluse.
Continua accoglienza di Dio
Natale ci chiama a donarci a Dio con la stessa generosità con la quale Egli si dona a noi. Solo quando avremo compreso ciò, il Natale cesserà di essere la festa del consumismo e dei regali, delle luci e dei cenoni, ma riprenderà la sua dignità di mistero, il suo notturno silenzio nel quale Dio si avvicina a l’uomo e gli parla di amore eterno ed infinito.
Solo allora il Natale non sarà più il ricordo di una Nascita avvenuta duemila anni fa, ma accoglienza festosa di Dio che continuamente viene nel nostro cuore, nasce nella nostra vita e ad essa dona luce, pace, perdono e salvezza.
Per rinascere in Dio
Natale è il mistero grande di Gesù che, venuto per salvarci, ci dà il “potere di divenire figli di Dio” non per la nostra natura, ma soltanto per la sua Grazia!
Natale è notte di fede, notte nella quale siamo chiamati a credere e ad accogliere il Figlio di Dio che da Betlemme ci viene incontro e si affianca al nostro cammino.
Natale è il mistero dell’uomo che in Dio rinasce, il mistero di Dio che si dona senza chiedere altro che di essere riamato e che sceglie di parlare al nostro cuore con il vagito di un neonato.
Buon Natale a tutti!
Allora, Buon Natale ai santi e ai peccatori, a quelli che credono e a quelli per cui è difficile credere, a quelli che soffrono e a quelli che sono nella gioia, ai cittadini benestanti e ai poveri immigrati, a chi vive nella pace e a chi soffre e muore nella guerra…
Buon Natale a chi nella gioia loda e ringrazia Dio ed a chi nel dolore riesce a rivolgersi a Lui, e da Lui ogni cosa accetta.
Buon Natale a tutti gli uomini perché ogni uomo è amato di Dio!
L.R.