L’Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, che papa Francesco ha riformato affinché risponda meglio alle sfide del nostro tempo, ha un nuovo dipartimento. La sua Cattedra, intitolata alla “Gaudium et spes”, è stata inaugurata il 25 gennaio u.s. e funzionerà, all’interno dell’Istituto Giovanni Paolo II, accanto alla già esistente Cattedra “Wojtyla” istituita nel 2003.
Papa Francesco, nella lettera indirizzata ai partecipanti dell’inaugurazione, ha ricordato che Giovanni Paolo II, fondatore dell’Istituto Teologico, contribuì significativamente al lavoro dei padri conciliari nella stesura della Costituzione pastorale: “Gaudium et spes”, e parecchi temi del magistero di papa Wojtyla si ispirarono ad essa. Francesco ha inoltre sottolineato la particolarità della data dell’inaugurazione della Cattedra. Essa infatti è coincisa con la festa liturgica della Conversione dell’apostolo Paolo, giorno in cui, nel 1959, Giovanni XXIII annunciò la convocazione del Concilio Ecumenico.
Papa Francesco ha inoltre espresso la speranza che la nuova cattedra sia sempre in prima linea tra le istituzioni che affrontano, con la dovuta saggezza e coraggio, le sfide pastorali collegate alla vita matrimoniale e familiare. Così da essere luogo privilegiato di dialogo fra la teologia pastorale e l’antropologia culturale. Il Papa si augura anche che la cattedra si distingua per l’entusiasmo missionario ed il realismo critico, così da rendere sempre più efficace la presenza della Chiesa nel vasto e complesso campo della vita matrimoniale e familiare.
Il professor John O’Malley S.J dell’Università Georgetown di Washington, esperto del Concilio Vaticano II, ha tenuto il discorso inaugurale nel quale ha sottolineato la particolarità del Vaticano II nella storia della Chiesa. Questo Concilio, infatti, si distinse in primis per il suo linguaggio che mirava innanzitutto ad un insegnamento positivo, poi per aver privilegiato la complessa problematica della vita della Chiesa e per il nuovo orientamento pastorale.
Pur continuando la tradizione dogmatica dei precedenti concili, Il Vaticano II si è distinto infatti per il coraggio pastorale che si proponeva di rispondere alla nuova prospettiva della fede ed alle moderne preoccupazioni del mondo contemporaneo. Si fu perciò obbligati a scendere “dai ghiacciai dell’astrazione” per affrontare concretamente i reali problemi che la gente quotidianamente doveva affrontare.
Il professor O’Malley ha sottolineato inoltre che tale preoccupazione ha animato anche i due recenti Sinodi sulla famiglia, come si evince dall’esortazione apostolica “Amoris laetitia”. Il relatore ha sottolineato anche che oggi le coppie e le famiglie non trovano più sostegno nella tradizione e nei costumi della società e nella cultura contemporanea. “Pertanto occorre guardare, con intelletto d’amore e con saggio realismo, alla realtà del matrimonio e della famiglia, oggi, in tutta la sua complessità, nelle sue luci e nelle sue ombre” – ha detto O’Malley.
La nuova Cattedra sarà guidata da prof. Don Gilfredo Marengo, esperto di “antropologia teologica nel Concilio Vaticano II”. A tale proposito, vale la pena menzionare che è stato appena pubblicato il suo ultimo libro Chiesa senza storia, storia senza Chiesa, nel quale si trovano tracciati i campi di lavoro scientifico della Cattedra “Gaudium et spes”.
L’inaugurazione, momento di inizio di un nuovo lavoro, ci offre l’occasione di augurare al personale della Cattedra di contribuire alla divulgazione del Vangelo all’interno del matrimonio e della famiglia, mostrando la profondità e la bellezza, ma soprattutto la gioia che nasce dai rapporti e dall’amore all’interno di una comunità quale è la famiglia.
Don Andrzej Dobrzyński