Questa domenica, ascoltiamo il famoso episodio violento di distruggere il tempio da parte di Gesù. Il gesto sembra fuori di mente. Forse anche noi se siamo proprio presente nel momento della violenza di Gesù, dobbiamo domandare perché Gesù può fare tutto questo, se lui è il vero profeta, con quale segno possiamo credere quello che lui faceva e diceva. Gesù così rispondeva tutta la nostra domanda: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Allora, la mentalità umana di più entra in confuso: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
Sì, Gesù può fallo, anche se questo tempio non solo il suo corpo. La mentalità dell’uomo sempre limitarsi per il mondo sensibile. Perciò, per guadagnarsi, solo pensa un modo di scambio, sembra che guadagnarsi è un’attività così difficile, anche bisogno di usare lo spazio sacro. Infatti, Gesù distruggeva il commercio proprio per questo. La mancanza della fiducia al Signore spinge l’uomo di fare tutto possibile per soprattutto vivere, perché loro credono solo così possono avere i bisogni. Loro hanno dimenticato che sempre ci sono la manna dal cielo quando loro hanno fame, sempre arriva la nube e fuoco per indicare la strada quando perdono la via. Lo stesso, il tempio può essere stato costruito in tre giorni se davvero crede la forza di Dio. Che cose tu credi, che cose è il tuo mondo. La vera opera è fatta sempre senza la forza, ma sempre con la grazia di Dio. Ma la grazia di Dio sempre rivela a colui che crede davvero con tutto il cuore.
L’esperienza ogni tanto anche diventa un credo limitato. Cioè dopo visto un tempio era stato costruito in quarantasei anni, sempre credono che ci vuole più o meno quarantasei anni per costruire il tempio. Però se domanda un bambino, lui magari dice un momento per costruirlo, perché secondo la sua esperienza, come loro fanno il palazzo nella spiaggia, è veramente solo un momento per finirlo. Dunque, la fede serve una visione oltre l’esperienza. Ci serve una immaginazione come i bambini. Forse, anni fa, nessun credono che da Roma a Milano ci serve solo poche ore. Però, il credo dall’immaginazione si fa l’incarnazione del sogno. Dunque, la differenza della mentalità tra Gesù e giudei è che Gesù può vedere le cose oltre l’esperienza da questo mondo. Lui crede che come la creazione, una parola di Dio subito si fa la realtà. Perciò, non è per niente difficile per avere un nuovo tempio entro tre giorni. Ovviamente, se come di solito, solo pensarci che qui Gesù menziona solo il suo corpo, anche ci serve un salto del un credo fortemente. Forse questo punto è più difficile da aggiungerlo. Anche se siamo battezzati come i cristiani, quante tra noi davvero crediamo una persona morta può risorgere? Quante tra noi davvero crediamo che abbiamo la vita eterna in paradiso? Quante tra noi davvero crediamo la realtà non è solo il mondo materiale?
Forse questa domenica della Quaresima, Gesù vuole annunciare un invito di liberarsi da mentalità limitata. Ferma un po’ dalla ragione, e usa l’immaginazione. Come i bambini, immagina un tempio nella spiaggia e possiamo costruire in un momento. Immagina un corpo morto e risorge in tre giorni. Questa visione è bella, vero? Perché sia la distruzione sia la morta non è la fine, ma solo una pausa, un passaggio per avere una nuova realtà che è più bello. Nessuna fallita può decidere una vita, se continua di essere avanti. Come Louise Hay, nascita da una famiglia così povera anche caduta dall’abuso sessuale, però lei credeva tutto può cambiare se cambia da sé stessa. Lei così credeva, il Signore così rivelava il suo credo. Hay diventa una famosa life-coach e leader spirituale in US anche nel tutto il mondo. Il nostro mondo è il nostro credo. Se una persona davvero crede può avere un tempio costituito da tre giorni, l’universo rivela a lui questa realtà; invece, se una persona solo crede un tempio deve costituire da quarantasei anni, l’universo anche realizza il suo mondo così.
Dunque, la terza domenica della Quaresima, Gesù inviarci di immaginare prima della sua risurrezione anche come una metafora. L’immaginazione ispirarci di sapere anticipamene una realtà nuova, un’esperienza oltre esperienza quotidiana. Pertanto, ora è il tempo della liberazione, libera da tutta esperienza limitata, focus solo la vita più bella dopo la risurrezione, con questa gioia anche ora nella Quaresima possiamo essere felice senza niente paura o preoccupazione.
Sophia Lilin Wu – membro della comunità di Laycentre, studentessa della Pontificia Università Gregoriana
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