Cristo è Risorto. Alleluia! L’eco degli auguri di Pasqua ancora risuona negli orecchi e nella mente ed ecco che siamo già alla terza domenica di Pasqua. Il tempo di Pasqua è sempre un tempo d’oro, pieno di gioia, speranza e testimonianza. La natura ne è la degna cornice e i nostri sensi si inebriano al profumo della primavera, nei giardini le piccole margherite si girano verso il sole, la mattina verso oriente, il pomeriggio verso occidente. Credo che tutte le creature amino il sole, la luce, il caldo, la vita e anelino ad essi: “se la notte nera mi dà occhi neri, però io con i miei occhi neri ancora cerco la luminosità» (Gucheng, poeta cinese di arte moderna). E ancora la famosa “Mattina” del grande poeta italiano Giuseppe Ungaretti: «M’illumino d’immenso».
L’evangelo di oggi ci riporta in Terra Santa con la storia dei due discepoli che erano ritornati da Emmaus. Due anni fa, nel primo giorno dopo la Pasqua, con i francescani, feci il mio pellegrinaggio a piedi da Gerusalemme ad Emmaus. Un giorno nuvoloso, la strada che sembra lunghissima, tuttavia, io non mi ero posta nessuna domanda sulla mia capacità fisica di affrontare il cammino. Semplicemente ero andata ed è stato bellissimo. Il primo viaggio nella Terra Santa sembrava soddisfare tutti i miei desideri, baciavo la terra, la tomba di Gesù, passavo tutta la giornata nel Sepolcro Sacro, significativo anche il pellegrinaggio ad Emmaus. Fu, infatti, una grande sorpresa per me l’aver incontrato alcuni nuovi amici dalla Polonia che mi accompagnarono per tutta la strada. Soprattutto quando sono caduta a terra alcune volte, essi mi hanno portata per mano e mi hanno aiutato ad andare avanti. Amore ed amicizia mi hanno abbracciata per tutto il viaggio, fino all’arrivo ad Emmaus.
Penso sia accaduto lo stesso ai due discepoli di Emmaus che hanno prima avvertito il calore dell’amicizia e poi si sono resi conto che il loro ospite era Gesù Risorto! La loro gioia è bene da condividere con i confratelli rimasti a Gerusalemme e tornano dagli Apostoli. Ancora una volta nel momento della condivisione Gesù si mostra loro e li saluta «Pace a voi!». Che bell’incontro! Quando si vuol bene ad una persona si desidera vederla ogni momento e quello è il momento della soddisfazione! Il saluto di Gesù mi riporta alla mente il Dott. Ihaleakala Hew Len, che nella sua email a Joe Vitale, sottolineava il significato del suo nome Ho’oponopono: “la grande pace”. La Pace è uno stato mentale, citato nel libro “Zero limite”, che riporta all’innocente mentalità dei bambini(1), così come è l’immagine che emerge dalla canzone degli Enigma «Return to Innocence»(2).
Ma la Pace che Cristo ci dona, implica anche che, con quel dono, Gesù cancella tutti gli ostacoli che, nella vita e nel nostro io conscio o inconscio, ci impediscono di andare da Lui. Davanti a quei due uomini si aprono ora due scelte: rispondere all’ispirazione con la spontaneità dei bimbi o reagire ascoltando la propria memoria che li riporta al dubbio, allo scoramento, alla delusione della Crocifissione e della morte. Ma i due discepoli finalmente tornano all’innocenza dei bimbi e ritornano indietro a condividere la loro gioia con la vitalità e l’entusiasmo dei bimbi. La perplessità e lo scetticismo degli altri invece mostra che essi sono ancora sotto la pulsione della memoria e dell’inconscio.
Continua il gesto della divina misericordia, Gesù chiede loro: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Ancora una volta Gesù, mangiando e dimostrando così, di essere lo stesso Gesù di prima, viene incontro alla debolezza umana. Il gesto di Gesù è una tacita esortazione a non aver paura …. Esortazione che lungo i secoli fu raccolta da San Giovanni Paolo II che disse ai fedeli in San Pietro: «non abbiate paura!».
Rumi ha scritto: «quello che cerchi ti sta cercando». I discepoli cercano Gesù e Gesù, con il suo Corpo Risorto, cerca i discepoli, ovunque si trovino: a Emmaus, nel Cenacolo, negli inferi …
Nel Vangelo leggiamo: “ … per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore”
Mi domando come mai la gioia del ritorno di Gesù sia ancora mescolata allo stupore. Forse la fede, oltre ad essere dono, è anche un impegno che richiede tutta una vita per imparare a credere e credere davvero! Finché c’è paura, stupore, dubbio, il nostro compito in questo mondo non è compiuto. Tuttavia, Gesù è con noi, ci viene incontro e ci accompagna perché sia vinta la paura e possiamo ritornare alla purezza dei bambini. Gesù mostra le suoi mani e le lascia toccare ai discepoli come ha fatto la scorsa domenica con San Tommaso Apostolo. Ecco la misericordia divina! Gesù sa che avere fede non è una cosa facile, perciò lui prova a darci una mano di nuovo e di nuovo, secondo il modo a noi più congeniale, ed ecco Paolo, che folgorato sulla via di Damasco, cambia totalmente la sua vita; s. Gabriele dell’Addolorata con la sua vocazione e la sua canonizzazione, decisa per il gran numero di miracoli; Santa Faustina Kowalska, rifiutata tante volte dalla sua superiora e dai confessori, finalmente con l’aiuto di don. Michele Sopoćko riuscì a completare l’immagine di Gesù della Divina Misericordia. L’incredulità è sempre una sfida grande per gli uomini, ma la fede in questa continua lotta ci rende più forti e stabili.
Il documentario in cinese di p. Matteo Ricci intitolato «un fiore e un albero nella pietra dura» (岩中花树), ci mostra che la Cina è simile ad una pietra dura, ma anche in questa dura pietra p. Matteo Ricci semina il germe della fede, a suo tempo esso sarà un fiore e un albero. Dunque, non avere paura della poca fede, tutti siamo così. Anche San Gabriele dell’Addolorata aveva ansia prima di un esame con d. Andrea e Santa Faustina ha chiesto più volte al Signore di dare questo dono straordinario agli altri. Ma Gesù segue il suo progetto su ciascuno di noi e ci aiuta a crescere e a fortificare la nostra fede. Attraverso ogni testimonianza, ogni incontro inaspettato, Gesù ci dice qualcosa, noi abbiamo soltanto bisogno di essere pronti, sereni e silenziosi per poter ascoltare la sua voce divina.
«(Eppure il bisogno potrebbe essere ignorato dall’illusione del pensiero.) Essere uno, sempre uno, con Me»(3).
Sophia Lilin Wu
Studentessa della Pontificia Università Gregoriana
Membro di Laycentre Comunità
- Joe Vitale e Dott. Ihaleakala Hew Len, Zero Limiti. Lo straordinario sistema hawaiano per gioire di una vita meravigliosa in cui tutto è davvero possibile, trad. F. Andreella, 2012.
- https://www.youtube.com/watch?v=Rk_sAHh9s08 (15/04/2021).
- Morrnah Nalamaku Simeona e altri, Saggezza in Gocce di Rugiada, traduzione di Flavia Cavallaro e Nello Ceccon, Verona 2018, 114.