La particolare bellezza del Vangelo di Giovanni consiste nell’amore e, come ha detto il prof. Pino nel Corso Giovanneo della Gregoriana, «solo l’amore conosce l’amore». Un occhio pieno di amore, infatti, guarda tutto alla luce dell’amore, come un cuore compassionevole si avvicina agli altri per aiutare e beneficare, così anche un cuore pieno di amore vede che tutto è bello e buono, degno di essere amato. Quando manca l’amore è come se mancasse l’aria per respirare e non sarebbe possibile vivere.
Il modo sublime di amare è in Gesù, maestro d’amore, che disse ai discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore» (Gv 15, 9). Gesù conosce l’amore del Padre e lo fa suo, è con l’amore del Padre che ha amato i discepoli, che ama noi. Un’energia d’amore circonda Gesù ed emana da Lui. L’amore infatti non viene da fuori ma nasce in noi ed in noi, è nel nostro cuore che va cercato ed è inutile cercarlo al di fuori di sé
Faccio un esempio: se una ragazza vuole avere una relazione romantica, la potrà instaurare solo quando avvertirà di essere innamorata. Se, invece, non nutre amore per nessuno, non solo avverte una profonda solitudine, ma non potrà costruire o mantenere alcuna relazione intima. La tristezza della solitudine che molti avvertono è data in effetti dalla mancanza di amore. Spesso vediamo che invece molto persone che vivono la solitudine con amore, come ad esempio un eremita, non si sentono sole perché il loro cuore vive immerso nell’amore di Dio. L’amore non bada alla lontananza, ma vive fiducioso nell’attesa dell’amato, così una moglie, durante l’assenza del marito non si sente da lui abbandonata, ma fiduciosa ne aspetta il ritorno. L’amore è paragonabile ad una barca che offre rifugio e dona sicurezza durante la traversata della vita.
Poiché, come abbiamo visto, l’amore nasce dentro di noi, esso è assolutamente libero e con libertà si dona e reca gioia a chi lo prova e a chi ne è oggetto. Quando Gesù dice: “dare la vita per gli amici” ci dà la misura del suo amore infinito, libero gioioso perché quando un cuore è pieno di amore, quel cuore è anche pieno di gioia poiché non vi è alcuna costrizione. L’amore che nasce libero, dona libertà ed ecco che Gesù dice: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi» (Gv 15,15). «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11).
La nostra vita è una vita da celebrare, perché è una vita da amare ed è l’amore che ci dà la vita, come Rumi scriveva:
L’Amore non giace in “ha detto…” ed “ha sentito…”,
L’Amore è un mare dagli abissi inesplorati.
Non puoi contare le gocce del mare,
ben poca cosa sono i sette mari a confronto con quel Mare.
L’amore è un’onda interiore che trascina e travolge ed è in nome di questo amore travolgente che Gesù può dire ai discepoli e a noi di “amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amati” (Gv 15,17) Perché se noi ci immergiamo nell’amore di Cristo riusciamo ad amare gli altri come Lui ci ha amati e a vedere in ogni uomo un fratello o una sorella, in ogni cosa un dono da amare. In nome di questo amore s. Francesco amava ogni creatura uomo, animale, sole, luna, acqua e morte come un fratello o una sorella. Perché tutto entra a far parte di questa vita-amore che ci è stata donata. In effetti la luce vera che Gesù ha portato al mondo viene dall’amore che ha ci ha donato e quando la luce arriva le tenebre vanno via.
Forse Gesù può anche dire “Io sono la via, la verità, la vita, e l’amore”.
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, membro di Laycentre Comunità.
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