A volte nella vita capita di non saper affrontare avvenimenti improvvisi come la morte, la malattia, la tempesta, ecc. Naturalmente ciò ci procura un senso di smarrimento, di tristezza e ci domandiamo il perché di queste cose. E’ quel che accade nel Vangelo di questa domenica. Giàiro, uno dei capi della sinagoga, di fronte alla grave malattia della propria figlia, cerca Gesù e gli si butta ai piedi supplicandolo con forza: «la mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva» (Mc 5,23). Magari Giàiro non aveva mai creduto in Gesù, ma pur di salvare la figlia è pronto a supplicare quell’uomo famoso per i tanti miracoli di guarigione. Gesù che conosce ogni cuore e dà il dono secondo il cuore, davanti a quel padre che, con tanta forza lo prega, non si tira indietro, ma con prontezza pronuncia una parola semplice, ma consolatoria: «non temere, soltanto abbi fede!»
Pur nella loro semplicità le parole di Gesù rappresentano una sfida enorme perché noi siamo portati sempre a credere in ciò che vediamo e tocchiamo, ma le cose invisibili richiedono un grande atto di fede, un affidamento totale al Signore. Giàiro insomma è chiamato a vedere la figlia come “già” guarita mentre ciò “non è ancora” avvenuto, anzi la fanciulla è morta. Gesù invita Giàiro a sperare contro ogni speranza!
Vorrei condividere una storia che recentemente mi ha raccontato la Madre superiora di un monastero a Roma: una donna, abbandonata dal marito, si recò in Toscana presso un monastero buddista. Qui iniziò una settimana di silenzio con i monaci del luogo. Alla fine della settimana, il monaco buddista diede alla donna un solo comando: «prova a vivere come se tuo marito fosse ancora accanto a te!». Tornata a Roma, ascoltando il consiglio del monaco, la donna iniziò a vivere come suo marito non fosse mai andato via. Accudiva i figli come al solito ed ogni domenica si recava a mangiare la pizza nella pizzeria dove era solita mangiare con suo marito. Un bel giorno, in quel locale, ella incontrò il marito e, anche se egli era con un’altra donna, l’incontro si mostrò proficuo. Dopo un paio di settimane, infatti, il marito le telefonò e, dopo averle parlato, tornò da lei e dai figli.
Iniziò, con il ritorno, un cammino di fede che li portò alla meditazione della Parola di Dio ed alla serenità completa. Quest’esercizio spirituale di vivere il “non ancora” come un “già” ci porta alla calma e fa rifiorire la speranza.
«Non temere, soltanto abbi fede!». L’esortazione di Gesù, il rimanere accanto a Lui dona a Giàiro la fede e la serenità di attendere lo sviluppo degli avvenimenti. Così quando entrano in casa e Giàiro vede la gente piangere e agitarsi non viene coinvolto da quella confusione, ma ascolta con fiducia Gesù che chiede: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». Tanta fede è premiata, entrato nella camera della bambina Gesù ordina: «Fanciulla, io ti dico: alzati!» (Mc 5,41). Ed ecco che «subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore» (Mc 5, 42).
Ancora una volta Gesù ci raccomanda di avere fede, perché la fede è forza e potenza che arriva al cuore di Dio. La fede ci permette di andare al di là del visibile, ci rende saggi e pazienti, ci dona speranza e gioia, ci rende certi che la parola di Dio ci raggiunge anche negli abissi della morte pur di ridonarci la vita.
La sofferenza rimane un mistero che molte religioni hanno affrontato e mai risolto, solo Gesù ci dice che è venuto a morire per distruggere la morte, che è venuto a soffrire per dare un valore alla nostra sofferenza, che è venuto per essere condannato dagli uomini affinché Dio perdonasse agli uomini.
Con i nostri occhi ancora vediamo sofferenza e morte, ma Gesù, giorno per giorno, dice a ciascuno: «non temere, soltanto abbi fede!» e il “già” del perdono, della misericordia, della beatitudine entra a far parte della nostra vita proiettandoci nell’eternità di Dio. Solo con la fede la nostra vita sarà veramente benedetta!
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, membro di Laycentre