La relazione fra il pastore e le pecore è molto stretta: l’uno, infatti, vive per le altre. Questo vale anche per le relazioni umane, uno esiste perché esiste l’altro. La mamma è tale perché c’è il figlio o la figlia. Il marito perché c’è la moglie, il prof. perché ci sono gli alunni e così via. Vediamo anche che ogni relazione è strettamente connessa alla compassione. L’amore che spinge gli esseri a legarsi tra loro si manifesta innanzitutto nella compassione, come ci mostra Gesù nel Vangelo di questa domenica. Amore infatti è innanzitutto aiutare, farsi carico dell’altro, ascoltarlo, accompagnarlo, seguirlo ovunque e dovunque.
Amore è anche un polo d’attrazione, la gente infatti segue Gesù fino in fondo, senza pensare alla fame, alla stanchezza. L’amore ha sempre un risvolto romantico lo vediamo nel rapporto tra una ragazza e un ragazzo disposti a lasciare per l’altro il proprio paese, la propria casa. Sempre, dietro questo gesto fantastico, c’è la fiducia: così le pecore seguono con fiducia il pastore e il pastore ha fiducia nelle sue pecore e si lascia seguire da esse. Dall’amore nasce il desiderare l’altro. Tale termine – composto da de e sidus, sideris (stella) – significa «smettere di guardare le stelle a scopo augurale, da cui “sentire la mancanza”, quindi “desiderare”». Si segue l’altro perché si “desidera” stare con lui, perché stare con l’amato è la felicità che è lo scopo della vita. Gesù incontra la gente e dona loro se stesso perché li ama, e li ama con tenerezza materna infatti «sceso dalla barca, vide una grande folla, ebbe compassione di loro perché erano come pecore che non hanno pastore» Gesù infatti conosceva i loro bisogni sia materiali «non avevano neanche il tempo di mangiare» che quelli spirituali: «si mise a insegnare loro molte cose»
Così anche il pastore fa attenzione ad ogni bisogno delle pecore, sia che si tratti di cibo, sia che si tratti di riposo. L’impegno del pastore è il bene delle sue pecore.
Alcuni giorni fa ho letto la preghiera di una giovanetta di circa dodici anni, diceva: «io prego perché la mia mamma possa rimanere a casa per qualche momento e non lavorare tutta la giornata sotto il sole di 35°; prego perché mia nonna possa riposare senza avere bisogno di vendere la frutta con tanta fatica». L’amore non può rimanere nascosto, esso trova mille modi per manifestarsi: una parola, un gesto, una preghiera!
Finché c’è l’amore c’è il desiderio, c’è la speranza e la speranza ci spinge verso la gioia, la felicità! E’ bello l’amore ed è bella la vita che ci fa provare tutte queste sensazioni, vale la pena vivere! Vale la pena fermarsi e considerare la bellezza di un dono così grande!
Ecco perché non bisogna mai aver paura: nostro Signore è con noi e sempre si prende cura di noi e ci aiuta!
«Da molte stelle mi vien questa luce;
ma quei la distillò nel mio cor pria
che fu sommo cantor del sommo duce»
Paradiso Canto XXV – La Divina Commedia (Dante Alighieri)
Sophia Lilin Wu
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