Il 15 agosto, comunemente chiamato Ferragosto, è il giorno in cui la Chiesa celebra il dogma di Maria Assunta in cielo in anima e corpo. In giro, soprattutto in Italia, si respira aria di vacanze. Le città si svuotano, tanto da apparire “deserte” e si ha più tempo per stare con la famiglia ed anche con se stessi. Nella Vigilia dell’Assunta si ricorda san Massimiliano Kolbe: sacerdote francescano polacco che offrì la propria vita per salvare quella di un padre di famiglia, prigioniero con lui ad Auschwitz. Massimiliano fondò Niepokalanów (in italiano letteralmente città dell’Immacolata). Dove si recano folle di pellegrini per pregare e chiedere grazie alla Madonna. Tra questi ho conosciuto Ann, una ragazza di Varsavia, che si reca a pregare la Madonna giorno e notte, perché il suo matrimonio torni ad essere quello di un tempo, prima che il marito la tradisse. La fede ci dice che Maria esaudirà la sua preghiera e quelle di chi a Lei si affida come un figlio alla propria madre: “Vergine Maria, Madre di Gesù, in ogni nostra necessità, Mamma pensaci tu”.
Padre Kolbe ha anche fondato la Milizia dell’Immacolata e la rivista Cavaliere dell’Immacolata (Rycerz Niepokalaney). Ricordiamo alcune delle sue frasi ricorrenti: «Chi ha Maria per madre, ha Cristo per fratello», «A Gesù attraverso Maria» e «Rimettiti in tutto alla Divina Provvidenza attraverso l’Immacolata e non preoccuparti di nulla».
Con quell’energia che solo la fede può dare, padre Kolbe riuscì a celebrare qualche s. Messa anche nella sua cella e, pur nella sofferenza del lager nazista, non si stancava di pregare e far pregare l’«Ave Maria». Rinchiuso nella cella della fame dove venne lasciato, con altri nove prigionieri, a morire di fame e di sete. Kolbe, con altri quattro sopravvisse a questo martirio e fu condannato a morire con una iniezione di acido fenico. Ad Hans Bock, incaricato di iniettargli il liquido letale disse: «… l’odio non serve a niente … Solo l’amore crea!». Parole che Paolo VI nel 1971, in occasione della beatificazione di Kolbe, ricordò più volte.
Padre Kolbe, fedele devoto della Madonna, morì proprio nella Vigilia del giorno che ne celebra l’Assunzione al cielo, quasi un segno profetico che, come Maria, tutti saremo accanto a Cristo perché il destino di Maria anticipa anche il nostro destino in questa festa che possiamo considerare come la Pasqua di Maria.
Guardando a Lei anche noi possiamo cantare come Lei e con Lei il nostro Magnificat. Canto di lode a Dio che in ogni uomo, in ogni vita, compie le meraviglie del suo amore
«L’anima mia magnifica il Signore
E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni
Mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
…»
Sophia Lilin Wu