Il discorso di Gesù sul “pane della vita”, tratto dal Vangelo di Giovanni, ci accompagna in queste domeniche d’estate. Parole che all’inizio suonano dure. Così anche oggi, quando si ascoltano per la prima volta, qualcuno esclama: «Santo Cielo! Ma cosa significa il pane della vita? Perché Gesù parla di una cosa così strana?». Anche io infatti, quando nei primi tempi incontravo la parola di Dio, non potevo accettare tutto quello che Gesù diceva. La fede è veramente un mistero, solo quando il Signore apre occhi possiamo capire qualche cosa, forse Gesù intende proprio questo quando oggi ci dice: «Nessuno può venire a me se non gli è concesso dal Padre».
Da quando ho ricevuto il Battesimo nel 2014, sono affascinata dall’Eucaristia e sono felice di partecipare alla Messa quotidiana dove ricevo veramente il Corpo e il Sangue di Gesù, vero “Pane di Vita” e non manco di partecipare all’adorazione che le Suore dell’Eucaristia tengono ogni giorno dalle 16 alle 18.
Durante quelle due di adorazione avverto viva la presenza di Dio e mi sento immersa in Lui tanto che al termine mi dispiace uscire dalla contemplazione. Ma dopo percepisco un’energia nuova che rilassa e dà gioia all’anima e al corpo.
La vita di fede cresce con il pane della vita e tutta la vita del cristiano pian piano diventa un mistero meraviglioso. Nella sua ricerca sulla psiche umana, il Dr. David R. Hawkins, M.D., Ph.D., afferma che il più alto livello del conscio è un’esperienza ineffabile, che si chiama conscio puro. Secondo lui, pochissime persone possono raggiungere un tale livello, però una volta arrivato a questo punto, quella persona può influenzare il mondo. Ne è esempio luminoso M. Teresa di Calcutta che quando entrò nella Sala per ritirare il Nobel assegnatolo, tutti i presenti tacquero istantaneamente e avvertirono di trovarsi di fronte ad una persona del tutto speciale che irradiava serenità e pace. La Messa e l’Eucaristia sono la via privilegiata per sviluppare un tale stato perché sempre l’Eucaristia è fonte di pace e di gioia ed è la più sana delle “dipendenze”
Vero è che per i non-cristiani, adorare il pane è assurdo, però per i cristiani, quel pane è veramente il Corpo di Cristo e perciò fonte di vita. Gesù è quel pane, il suo sangue è quel vino. Quante volte, il sacerdote quando alza il calice versa lacrime di commozione; quante volte noi riceviamo l’Eucaristia con lacrime di gioia e di gratitudine indicibile. Gesù è il vero pane della vita, Egli è anche il Re dell’universo che dentro quel pane di vita nutre la nostra vita fino a renderla “vita eterna”.
La liturgia della Messa sempre mi riempie di tutta la sua bellezza, tutto l’amore, tutta la filosofia, tutta la conoscenza che essa contiene. La Messa è il racconto della creazione, è un momento del Risorto, è un incontro di tenerezza, è la festa della vittoria su tutto ciò che è male e morte. Tutto qua. Per buddhisti, la via dell’evoluzione del conscio è la meditazione, il digiuno, il silenzio, il tempio; per gli ebrei, l’evoluzione del conscio si raggiunge attraverso la preghiera, la lettura, la torah, lo studio, la storia. Per i cristiani l’evoluzione del conscio si effettua attraverso i sacramenti, misteri di redenzione e misericordia, di cui solo il cristiano comprende il senso profondo. Perché il vero cristiano è colui che vive nel mondo, ma non appartiene al mondo, perché le cose che il mondo considera pazzesche per il cristiano sono le verità da custodire e vivere!
Trascrivo qui, le parole del Panis Angelicus, composto da s. Tommaso d’Aquino e la sua melodia già risuona nell’orecchio:
«Panis angelicus
fit panis hominum;
dat panis caelicus
figuris terminum;
O res mirabilis:
manducat Dominum
pauper, servus et humilis.Te, trina Deitas
unaque, poscimus:
sic nos tu visita,
sicut te colimus;
per tuas semitas
duc nos quo tendimus,
ad lucem quam inhabitas.
Amen.»
Sophia Lilin Wu