Il profumo del nuovo anno liturgico è pieno dell’attesa e della gioia. Nonostante come sia trascorso l’anno passato, d’ora in poi la parola di Dio ci porta verso una direzione di speranza e novità. Il figlio di Dio arriverà e sarà una grande festa di liberazione. La liberazione intende una sensazione “di casa”: i disoccupati trovano un lavoro; gli homeless trovano una casa; accanto a noi solo le persone tenere e ci vogliono bene; tutto quello che facciamo non solo per guadagnare, ma ancor di più per realizzare la nostra missione dell’anima e la nostra ambizione del sogno. Non ci sono più litigi; la guerra scompare. Tutte le notizie ci rendono allegri. La relazione personale ci dà la letizia. Non c’è più la funzione di blocco su WhatsApp. Non c’è più paura e minaccia. L’amore vince tutto e sostituisce tutto. Ecco il cammino verso la nuova terra e il nuovo cielo!
Ogni persona può sperare nel tempo d’Avvento per la sua liberazione, benessere anche per il nostro tempo e il nostro mondo. L’Avvento appartiene a tutti: cristiani e non-cristiani, perché il Signore regna su tutto l’universo. Il suo tempo e il suo luogo è fuori della nostra conoscenza. Tuttavia, come certi farisei pensano che il modo dell’arrivo del Signore sia messianico, simile a un Re politico mediante un grande gesto. Anche la festa dovrebbe essere accompagnata con qualche fenomeno straordinario. La tentazione dell’uomo di voler sapere tutto include lo spazio vietato. Perciò, dai segni di cielo, alcuni farisei provano ad intuire l’orario d’arrivo del Signore, anche se il Signore ha ripetuto mille volte che questo tempo è riservato solo al Padre nel cielo.
Quando ho tante cose da risolvere, tanti impegni da compiere, il momento e il periodo dell’attesa è veramente una sofferenza. Vogliamo sapere tutto l’orario per poter gestire tutto anticipatamente. Tuttavia, l’orario del Signore è fuori dal nostro controllo. Dunque, il mistero della venuta del Signore ci richiede una pratica d’attesa, anche se non siamo più abituati ad attendere.
Infatti, quest’attesa per il ritorno di Dio è una preparazione verso una santificazione, un cammino verso la luce e la gioia eterna. Quest’attesa con lo scopo di raggiungere la felicità immensa. «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregano, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo» (Lc 21: 34-36).
Quest’attesa è l’attesa della preghiera, perché la preghiera ci guida verso la direzione e ci dà la forza per essere pronti ogni minuto. Non è facile essere vigilanti per ogni momento, quando siamo pieni di cose da fare. Però, con la preghiera, possiamo essere sempre svegli qui ed ora per ritornare alla bella attesa del Signore. Nella meditazione del Buddismo, i fedeli devono guardare ogni pensiero nella mente, per imparare a governare totalmente questi pensieri. Lo stesso, anche noi cristiani dobbiamo essere attenti per ogni pensiero nella mente e nel cuore, cioè viviamo sotto lo sguardo di Dio ovunque e dovunque. Al Signore piace la nostra purezza, la purezza soprattutto viene dalla mente e dal cuore. Pertanto, i padri del deserto fuggono in un luogo lontano della città per evitare il rumore e le informazioni insane. Anche a noi, nel tempo d’avvento, fa bene se ci distacchiamo un momento dal giornale, TV, informazioni stimolanti ma insane.
«Per noi cristiani ogni giorno può e deve essere Avvento; può e deve essere Natale! Perché, quanto più purificheremo le nostre anime, quanto più faremo spazio all’amore di Dio nel nostro cuore, tanto più Cristo potrà venire e nascere in noi». – s. Giovanni Paolo II[1].
Sophia Lilin Wu – Studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annuncio” Chieti-Pescara
[1] https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/audiences/1982/documents/hf_jp-ii_aud_19821222.html.