Il signore viene in questo mondo e fa tutto ciò che facciamo noi, convivendo la nostra esperienza in tutto e per tutto: la nascita, il battesimo, la passione, la morte e la risurrezione. Lui è un uomo perfetto, perché perfettamente viveva come un uomo normale, lui è un perfetto membro tra noi – la famiglia umana.
La festa del battesimo del Signore ci fa ricordare il battesimo di ognuno di noi. La giornata del battesimo è come il matrimonio, ci dona grande felicità e commozione: perché è un giorno in cui stipuliamo d’alleanza tra io e Padre in Cielo. D’ora in poi, abbiamo preso una nuova identità: figlio/figlia di Dio. D’ora e poi, noi non viviamo soltanto nel mondo terreno, ma lo stesso condividiamo la vita eterna, la vita in cielo.
Se il matrimonio è una manifestazione dell’amore tra i nuovi sposi, il battesimo è la grande testimonianza d’amore di Dio verso uomo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato». Questa promessa può guarire tutti i traumi e tutti i disturbi psicologici. Perché siamo figli di Dio, così naturalmente abbiamo un vestito regale come Cristo; perché siamo figli di Dio, possiamo credere fortemente che tutto quanto succede nella nostra vita, procede solo per nostro sommo bene; perché siamo figli di Dio, abbiamo una ragione stabile per guardare il cielo e da godere tutta la grazia che Dio ci ha dato qui ed ora.
In questi giorni, ho fatto una visita al mio medico di famiglia a Roma. Lei mi è sembrata diventare totalmente un’altra persona: i capelli tagliati, occhiali nuovi. Lei mi ha raccontato che durante il mese di dicembre ha perso la mamma; quindi, il Natale di quest’anno è stato pieno di buio ed ombre: da sola a casa, non c’era nessuno da condividere il gusto della festa. Secondo lei, la vita quando non c’è la mamma, sono come le piante nella terra, quando il vento passa, non c’è più la protezione.
La sua parola mi ha fatto pensare molto: è vero che la protezione dalla mamma per noi è più reale che la protezione di Signore, però il Signore mai lascia nessuno da solo nonostante le situazioni più difficili. Infatti, il grande cambiamento della dott.ssa, è proprio la manifestazione della protezione divina nonostante lei non creda tanto che “Dio esiste” veramente nella nostra vita e non solo nei libri religiosi. Lei diventa più gentile e più calma con i suoi pazienti, perché ora lei è più libera per dare amore agli altri. Anche la decisione e la forza di un cambiamento, sia sui capelli sia sugli occhiali, sono un regalo di Dio per prendere una vita nuova.
Il battesimo ci investe di un’identità regale, così abbiamo più forza per affrontare la sfida, anche più forza per ricreare sé stessi come la dott.ssa di sopra. «Se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3, 5). «Così, per entrare nel Regno, l’uomo deve nascere di nuovo, non secondo la legge della carne, ma secondo lo Spirito. Il Battesimo è precisamente il sacramento di tale nascità»[1]. Come San Paolo Apostolo diceva che: «O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova». (Rm 6, 3-4). Il battesimo è molto legato con la vigilia di Pasqua, perché proprio durante il battesimo condividiamo la morte di Gesù e, anche attraverso il battesimo, possiamo glorificare la nuova vita della resurrezione.
Attraverso il battesimo, siamo sicuri e siamo nella protezione dell’abbraccio del Signore, come la protezione della mamma con grande tenerezza e stabilità, anche più che la mamma, perché «il battesimo è il ponte che Dio ha costruito tra sé e noi. La strada per la quale si rende a noi accessibile; è l’arcobaleno divino sulla nostra vita» (Benedetto XVI).
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annuncio” Chieti-Pescara
[1] “Discorso di Giovanni Paolo II Per La Veglia battesimale con I Giovani”, Viaggio Apostolico A Parigi, In occasione della XII Giornata Mondiale Della Gioventù (21-24 Agosto 1997). Ippodromo di Longchamp – Sabato, 23 agosto 1997. https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/travels/1997/documents/hf_jp-ii_spe_23081997_vigil.html