Il mondo di oggi loda molto l’impresa, ossia il successo, perché nella nostra vita è necessario portare frutti, sia attraverso partorire bambini, sia attraverso varie iniziative. Nella Genesi, la radice ebraica phr (pehru, portare frutto) è il primo comando da parte di Dio: «Siate fecondi e moltiplicatevi» (Gen 1, 28). «Portare il frutto» è la benedizione di Dio per gli uomini, anche per tutti i viventi. La vita feconda è una vita benedetta. Però, la domanda che tutti si pongono è: come possiamo fecondare la nostra vita e portare frutti? Verosimilmente, come possiamo avere il successo sognato come nell’evangelo di oggi, dove il personaggio Simon Pietro fa un’abbondante pesca, oltre ogni sua immaginazione?
La risposta di solito è che per il successo serve lo sforzo. Dunque, per avere un buon voto, gli studenti studiano giorno e notte, senza uscire dalla camera, senza mangiare e dormire. I lavoratori/lavoratrici lavorano più ore per avere buon guadagno, perché nella loro mentalità, lo sforzo è l’unica via per prendere quello che vogliono. Nondimeno, ogni tanto questo metodo non solo giunge all’obbiettivo desiderato, ma può accadere anche il contrario. Gli studenti studiano troppo, dopo si stancano e perdono anche l’interesse allo studio. I lavoratori/lavoratrici quando lavorano più che possono, anche si ammalano; quindi, non possono più avere l’energia per continuare. Il fenomeno di intendere il successo con lo sforzo, è più o meno come l’episodio del vangelo di oggi, quando Simone risponde a Gesù: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla» (Lc 5,5). Quanta gente può dire la stessa affermazione come Simone. È veramente triste quando dopo tutta la fatica non si è preso niente. Tuttavia, è proprio qui che si rivela il messaggio di Dio: «senza di Lui, non possiamo fare nulla». La forza umana ha certi limiti, perciò la vita diventa difficile se la facciamo dipendere solo dalla forza umana, nonostante abbiamo l’intelligenza essendo creature ad immagine di Dio. Però, quando ci volgiamo verso il volto del Signore, la situazione reale cambia, anche sul momento: «Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano» (Lc 5, 6).
Il segreto del successo non è lo sforzo, ma è avere fiducia in Dio. Fortemente credi nel Signore con tutto il cuore, tutta la mente e tutta la forza, chiedi fiduciosamente i tuoi bisogni necessari, lascia al Signore agire per soddisfare i tuoi desideri. Ecco la via!
Come don Dolindo Ruotolo scrive:
«Satana tende proprio a questo: ad agitarti per sottarci alla mia azione e gettarti in preda delle iniziative umane. Confida perciò in me solo, riposa in me, abbandonati a me in tutto».
«Quando vedi che le cose si complicano, di’ con gli occhi dell’anima chiusi: GESÙ, PENSACI TU».
«Quando cose Io opero quando l’anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in quelle materiali, si volge a me, mi guarda, e dicendomi: PENSARCI TU, chiude gli occhi e riposa!».
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annuncio” Chieti-Pescara