Il tempo quaresimale è il tempo della conversione. Però, la conversione non è mai automatica; ci vuole una chiamata, un invito, una spiegazione come Gesù ha dato a quei Galilei. Quando c’è un albero di fichi, che nella vigna da anni non porta frutti, viene tagliato. Quindi, le genti che non si saranno convertite, anche loro avranno lo stesso destino. Però, che cos’è la conversione? Perché la conversione può evitare la perdita della vita?
La parola conversione non si traduce solo con l’ebraico “ghiur”, cioè un atto formale effettuato da un non ebreo per entrare nella comunità ebraica, ma anche “teshuvà”, che significa il ritorno alle origini nella festa del Kippùr. Questo ritorno è una giustificazione, e il famoso esempio è quello del figlio prodigo. Dunque, la chiamata alla conversione è una chiamata del ritorno: tornare alla casa di origine e casa del padre per rigodere il previlegio di essere figlio. Gesù chiama quei Galilei, non per giudicarli o per punirli, ma proprio per un dono. Il Signore vuole il bene per gli abitanti della Galilea, e vuole donare loro tutto il suo amore. Tuttavia, per ricevere questo bene, è necessario un ritorno: ritorno all’identità di Figlio di Dio e così poter godere tutto da Dio.
La Quaresima è proprio il tempo della preparazione e del ritorno per riscoprire la radice di sé e della fede, come l’albero si riconnette alla fonte e alla terra. Quindi, nonostante l’emozione di Gesù sia un’ira che sembra una minaccia, però quest’ira è più simile a quella dei genitori. Quando i figli non ascoltano i loro consigli e vanno nella direzione non favorevole per il loro bene, i genitori gridano anche con ira. Insomma, senza la conversione, non c’è la possibilità di beneficiare di tutti i doni; senza questi doni del Signore, la vita non può andare avanti, come l’albero quando senza una fonte, non può mantenersi in vita, e neanche portare frutti. Pertanto, la conversione è un appello per una vita più soddisfatta ed abbondante. Il Signore ci chiama per convertirci, perché Lui vuole la nostra vita più bella e contenta.
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino»! – Giovanni il Battista (Mt 3,1)
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annuncio” Chieti-Pescara
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