Ogni anno celebriamo la festa della Pasqua e ogni anno ha un senso diverso. Tuttavia, la Pasqua è sempre la Pasqua: la festa delle feste e la dottrina delle dottrine. Come S. Paolo Apostolo disse, senza la Pasqua, la nostra fede è vana. Però, nonostante ciò, la risurrezione del Signore è il nucleo della nostra fede. Durante le giornate della vita quotidiana, spesso attendiamo di più la sofferenza e la tristezza della passione, che la gioia della risurrezione. Magari, attraverso la Pasqua del 2022, possiamo veramente riflettere sulla vera forma della vita e la vera forma della fede cristiana.
Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, alcune mie amiche italiane mi girano tanti messaggi con delle preghiere. Allo modo stesso, loro scrivono che questo tempo è difficile. Esse sono preoccupate per la guerra, ma anche per la vita perché, secondo loro, la vita è dura. Una cosa normale tra di loro, è uno scambio di opinione che dobbiamo focalizzare la guerra e le difficoltà della vita. Se io rispondo che la vita è bella, loro sentono che questo messaggio non è un messaggio giusto e ortodosso, perché Gesù è morto, e la sequela di Gesù ci invita a portare la propria croce, cioè la sofferenza. Quindi, «la vita è bella» non è necessario dirlo agli altri. Loro sono interessati più ai problemi, che ad una vita senza problema. Se tu scrivi che stai molto bene, stupendamente, loro pensano che non tu non sia normale.
Quindi, la grande misunderstanding della Chiesa è che si concentra troppo sulla Passione e la morte del Signore, invece che sulla risurrezione. Sembra che il messaggio della Madonna porti solo lacrime. Tuttavia, non è bello credere che nel tempo attuale, la Madonna stia sorridendo invece che piangere. Nonostante il mondo ancora non sia perfetto, ma abbiamo sempre i segni della speranza per cantare e gioire. Ecco il vero messaggio della risurrezione: il nostro Signore Gesù Cristo finalmente vince la morte, e la croce non è più segno della penitenza, ma un simbolo della glorificazione di Dio. Da Dio, tutto possibile finché si risorge dalla morte.
Dunque, la vera forma della vita è la gioia, perché la risurrezione è il destino dell’uomo. Le soluzioni sono sempre di più rispetto ai problemi. La vera forma della fede cristiana è la contemplazione della bellezza della vita, non la paura, la preoccupazione o l’ansia. Se vogliamo aiutare i rifugiati e fermare la guerra, l’unica via da prendere è che soprattutto diventiamo noi stessi fonte di vita forte e di pace.
Qui et ora, ci sono sempre due credi: crediamo ora che sta per scoppiare una III guerra mondiale, oppure crediamo non si sia più la guerra mondiale dopo la seconda? Quale credo vuoi abbracciare adesso? Cioè, vuoi ancora concentrarti sulla morte, oppure vuoi mettere il tuo focus alla risurrezione?
Per le mie amiche italiane, coloro che pensano che la vita sia difficile, voglio portare una domanda: se in questo momento, hai sufficiente cibo da mangiare, una casa dove abitare, un marito che ti accompagna nella vita, i propri genitori in salute, il tuo Paese nella pace, etc., per quale motivo non puoi credere che la vita è bella e leggera? Forse, anche voi, come i discepoli di Emmaus, con tutto quello che avete, ancora non potete credere al Signore risorto nella vostra vita?
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annuncio” Chieti-Pescara
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