Ci sono alcuni momenti della nostra vita, in cui sentiamo che tutto attorno a noi sembri difficile e buio, come una lunga notte senza sonno. Questo fallimento accadde anche ai discepoli di Gesù, quando alcuni di loro stavano sul mare di Tiberìade: Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due. Tutta la notte, loro provarono a prendere qualche pesce da mangiare però, fino all’alba, non presero nulla. Senza dubbio, questa notta è terribile, con stanchezza, depressione, ed angoscia. È vero che i cristiani possono incontrare anche problemi e fallimenti, perché diventare cristiani non significa mai che tutto poi vada liscio. Però, essendo cristiano, posso avere sempre la luce della vita, come la salvezza, anche solamente in un pasto con del pesce. Gesù manifesta sé stesso ai suoi discepoli quando loro erano esauriti, così la sua manifestazione è paragonabile all’evento della Pasqua. Ecco, ora non solo prendono molti più pesci, ma in abbondanza oltre i loro bisogni.
Padre Matteo Ricci (1552-1610), il grande missionario gesuita maceratese nel suo periodo in Cina, attraversò anche alcuni momenti duri, come quella notte sul mare di Tiberìade. Per esempio, una volta per trovare una stanza nel Nanchino, lui cercò un vecchio amico per avere quella possibilità. Tuttavia, quell’amico cinese, non solo non diede una mano a padre Ricci, ma subito lo cacciò via per proteggere se stesso, nella sua sicurezza. Così, padre Ricci, per tutta la sua vita non riuscì ad avere una residenza nel Nanchino. Alcuni anni dopo, mentre lui stava preparando alcuni regali occidenti da offrire all’imperatore Wanli nel Ming dinastia in Tianjin, l’assistente dell’imperatore, una notte con un gruppo di soldati, rubarono i regali di Ricci e lo rinchiusero prigioniero. P. Ricci scrisse nel suo diario che ormai pensava che questa volta fosse la fine per la sua vita, ed aveva anche l’insoddisfazione del suo sogno missionario. Gesù, il salvatore, si manifestò a Ricci con un evento straordinario. L’imperatore improvvisamente ebbe bisogno di una persona per riparare un orologio. Così, p. Matteo Ricci finalmente fu liberato per poter servire l’imperatore Wanli. Nonostante la via missionaria in Cina fosse così faticosa e rischiosa, nondimeno quando c’è un pericolo, è allora che la grazia è più luminosa.
«Avere fede non significa non avere momenti difficili, ma avere la forza di affrontarli sapendo che non siamo soli» – Papa Francesco.
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annuncio” Chieti-Pescara.
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