Fin da piccoli i genitori ci hanno insegnato l’importanza della prudenza da usare nelle piccole e grandi occasioni della vita: dall’attraversamento stradale agli esami scolastici o ai colloqui per ottenere posto di lavoro. Tuttavia, nonostante si sappia bene l’importanza della prudenza, non è facile mantenersi sempre vigilanti in questo atteggiamento. Succede spesso infatti di essere distratti e dimenticare le cose più ovvie: le chiavi della macchina, la password del pc, ecc. Secondo la ricerca psicologica, l’azione umana è sempre sotto il conscio o l’inconscio; vuol dire che alcune cose si fanno consapevolmente, altre invece senza consapevolezza, e semplicemente stimolati dall’inconscio. La prudenza è quindi un’arte della vita che focalizza il presente: qui ed ora, e richiede lo sforzo di fare tutto con consapevolezza. Per raggiungere questo scopo molte persone praticano la mindfulness che è un esercizio proprio per vivere con attenzione e con prudenza. Credo che sia proprio la prudenza la linea che separa l’uomo dagli altri animali. L’uomo si progetta, si consapevolizza, e fa tutto con un motivo e per uno scopo. Se un uomo non ha la propria motivazione o il proprio uno scopo, la sua vita può entrare in crisi e smarrirsi.
La prudenza che Gesù ci indica nel Vangelo però non è solo umana ma proietta l’umanità nell’eternità. Essa infatti fa riferimento all’attesa della venuta del Signore. Venuta improvvisa che vuole vederci pronti ad accoglierlo, attesa fatta di preghiera, di stile di vita, di distacco dai beni terreni. La prudenza cristiana allora è un atteggiamento che riguarda questa vita per proiettarci al di là di essa. Il regalo che la nostra religione cattolica ci ha dato è che, arricchendo di significato la prudenza, ha indicato la direzione e la destinazione della vita. Gesù ci insegna ad essere prudenti e di attenderlo con fiducia, la sua venuta è certezza che anima e sostiene la nostra fede e la nostra speranza.
Non importano i nostri errori, l’importante è rialzarci ed andare avanti, anche gli errori infatti possono insegnarci qualcosa, è dagli errori che la nostra prudenza aumenta e si fortifica.
La prudenza cristiana ha però bisogno di essere animata dalla preghiera, dalla veglia che ci fa attendere l’arrivo dello sposo (Cristo Signore) per accoglierlo con la gioia di ha saputo sperare, attendere, pregare in vista di questo incontro. La prudenza ci dice che dobbiamo svolgere le nostre incombenze quotidiane con la serenità e la consapevolezza che il lavoro di oggi è proiezione in un futuro che va al di là del tempo, in un futuro che è fatto di Incontro e di Vita
Solo così la nostra vita avrà un senso ed una meta!
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, Professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annuncio” Chieti-Pescara.
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