Il Vangelo di questa domenica narra la storia di una vedova che, ogni giorno, senza stancarsi chiedeva giustizia ad un giudice corrotto che “non temeva Dio, né aveva riguardo per alcuno”. Ma la vedova senza curarsi di ciò continuava ad insistere, la sua petulanza stancò così tanto il giudice, che egli decise di accontentarla . La parabola riporta un elemento molto caro a Luca: la preghiera. Gesù però sottolinea che la preghiera è tale se non rimane una richiesta isolata, essa infatti richiede perseveranza, un’insistenza continua. La preghiera nasce da una fede forte, una fede che si fida di Dio e sa che Egli ci ascolta sempre così che nei luoghi più bui intravediamo la Sua luce; nelle situazioni più complesse, ci sostiene la speranza. La vedova pur, nella figura del giudice disonesto, vede l’unica persona in grado di esaudirla. E allora Gesù chiede che se il giudice disonesto fa la giustizia. «Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a luogo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18, 7-8). E noi possiamo interrogarci sulla nostra preghiera: “È animata dalla fede? È richiesta che parte dal cuore? Porta con sé l’umiltà di chiedere sapendo che Dio ha i suoi tempi, i suoi disegni, che ci esaudirà a tempo opportuno. Una preghiera autentica non conosce stanchezza poiché è l’unica via per arrivare all’intimitá con Dio, per chiedere con parole umane ed ascoltare parole divine. Gesù è per noi esempio di preghiera: la sua preghiera non conosce orari: Egli prega di giorno, di notte o sul fare del giorno; Gesù prega in solitudine perché la sua preghiera è colloquio col Padre; la sua preghiera è richiesta umile non una pretesa ed è pronto a rinunciare a ciò che desidera per compiere la Volontà del Padre.La preghiera è ammettere che siamo finitudine e che solo il Signore è infinitudine; è comprendere che non tutto dipende dalla nostra capacità o dalla nostra intelligenza.Se vogliamo una cosa bella, basta chiedere al Signore in continuazione con la fiducia che il Signore ci aiuterà. Questa è la soluzione per tutti i problemi e le prove. Questa è la medicina che possiamo dare agli altri, a coloro che hanno un urgente bisogno nella realtà qui et ora. Santa Teresa di Lisieux, nella sua depressione, continuamente pregava la Madonna del Sorriso, finché riprese a sorridere. P. Matteo Ricci, missionario gesuita in Cina, per avere l’opportunità di incontrare l’imperatore della dinastia Ming, pregò in continuazione, senza arrendersi di fronte alla palese impossibilità della cosa, eppure, grazie alla sua instancabile preghiera riuscì nel suo intento . Santa Caterina di Siena, con la sua preghiera continua difese il Papato e molti altri esempi si potrebbero citare.«Chi prega ottiene quanto vuole» (Sant’Alfonso Maria de Liguori) «La forza scaturisce dalla preghiera» (San Giovanni Paolo II)
Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” Chieti-Pescara.
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