Di solito pensiamo che la fede nell’AT sia basata sulla legge, ed invece la venuta di Gesù Cristo è per abolire la legge e portare la libertà e una nuova Alleanza. Però, nel vangelo di oggi, Gesù disse ai suoi discepoli: «non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto». (Mt 5, 17-18). Quindi, la missione di Gesù è per dare alla legge pieno compimento. In realtà, il fides quae di Gesù è proprio la fede degli ebrei, « שְׁמַע יִשְׂרָאֵל/Shemà Israel/ Ascolta Israel». Queste sono le prime due parole di una sezione della Torah – la legge di Israele –, e il primo supremo comandamento è «il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno» che è presente in Deuteronomio 6,4 che diventa mitzvah da recitare due volte al giorno. Gesù, un giudeo perfetto, quando venne a Nazareth dove era cresciuto, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere il rotolo del profeta Isaia: «lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vita; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Alla fine, disse: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (Lc 4, 16-21).
Se la legge nell’AT è solo la legge da ascoltare dall’esterno, nel NT la legge entra nel cuore dell’uomo e diventa una parte interiore di sé. In questo caso, la legge viene anche a compimento con questo uomo. Come studiando ogni conoscenza, quando si entra con la mente e veramente la si comprende con il cuore, questa conoscenza diventa anche la sua carne e le sue ossa. Similmente, come imparare una lingua; all’inizio, tutte le leggi della grammatica sono da seguire come regole dal di fuori, ma un giorno, quando si acquista padronanza della lingua, si possono anche seguire tutte le regole grammaticali inconsciamente. Perciò, quando il Logos di Dio è incarnato, la legge non è più fuori da tutti noi, ma si inscrive nel cuore di ciascuno. La storia umana, da questo punto, scopre la coscienza. La coscienza è un luogo dove abita lo Spirito Santo, che è supremo giudice invisibile. Pertanto, seguendo Gesù Cristo, siamo arrivati una nuova epoca umana, laddove l’umanità scopre la sua interiorità. Perché il Verbum si è fatto carne e il Verbum/la legge è la carne. Dopodiché, la scienza non soltanto cerca fuori, ma anche inizia di guardare dentro; cioè la scienza umana manifesta il suo ruolo immancabile, confrontandosi con la scienza naturale. La teologia è l’antropologia perfetta, quindi la teologia è la scienza umana compiuta; in Germania, la teologia è chiamata come könig wissenschaft.
«La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore. Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia» – Carl Gustav Jung
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” Chieti-Pescara.
Fot. Luke Palmer