San Paolo Apostolo disse, la nostra relazione con Dio è che «in lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo…poiché di lui stirpe noi siamo» (Atti 17, 28). Dio è la fonte della vita e Dio è tutto. La rivelazione di Dio si presenta in ogni momento e in ogni giorno, da Gesù Cristo, dallo Spirito Santo, dalla Hostia – santissimo corpo e sangue di Cristo.
Msgr. Josefino S. Ramirez, nella sua lettera a don Thomas Navel, menzionava il film – Coming to America. Eddie Murphy si presentava come un principe di un regno in Africa. Siccome Lui era così potente e ricco, pensava che le ragazze senz’altro volessero sposarlo. Tuttavia, a lui non interessavano le ragazze che lo seguivano a causa della sua ricchezza e del ruolo sociale. Dunque, lui arrivava in America segretamente e nessuno sapeva della sua vera identità. Prendendo un lavoretto in un McDonald nella zona più povera di New York, lui iniziava la sua vita anche come un uomo povero. Grazie a questa esperienza, una ragazza Lisa, che anche lei lavorava nella zona più povera di New York, diventava la sua fidanzata. Con grande sorpresa, un giorno Lisa scopriva che lei ormai sarebbe diventava una delle donne più ricche di questo mondo.
Msgr. Ramirez commentava che in realtà, quando noi facciamo l’adorazione, incontriamo il nostro Signore nel Suo santissimo corpo e sangue, siamo già come la ragazza Lisa nel film Coming to America;diventiamo una persona più importante, perché siamo già coronati dal nostro Re – del cielo e della terra. Il paradosso è soltanto che tanta gente, prima di vedere il valore, non vuole dedicare il tempo e l’impegno per partecipare all’eucaristia e all’adorazione, finché non vedono qualche guadagno. Tuttavia, la sorpresa è sempre accompagnata con qualche invisibilità, come la fortuna. Il principe finalmente aveva scelto Lisa come la Sua sposa, perché lei non sapeva della sua vera identità e questo amore è puro e senza altri colori. Lo stesso, quando noi accompagniamo il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, siamo anche nella situazione del cieco, non sappiamo il risultato; ma, meglio di Lisa, almeno tanti libri teologici, la vita dei santi, gli insegnamenti della Chiesa, ecc., loro ci hanno già raccontato il grande vantaggio. Quindi, se c’è un incalcolabile beneficio che ne segue, non sarà meglio dedicare più tempo nella Messa e nell’adorazione?
Anche Gesù, scendeva dal Cielo per cercare il vero amore, quindi Lui si presenta ora in un pane, più povero che i poveri. Ora, tocca a noi rispondere, se veramente vogliamo dare il nostro amore verso di Lui? Oppure apriamo il cuore per abbracciare il suo vero amore? Ecco perché «Poiché voglio l’amore e non il sacrifico, la conoscenza di Dio più degli olocausti» (Os 6, 6); ecco perché, «L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione» (Ap 5, 12).
Sophia Lilin Wu – studentessa della Pontificia Università Gregoriana, professoressa della Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” Chieti-Pescara.
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