Quando Gesù iniziò la sua prima missione, si trasferì in Galilea. La Galilea è un luogo dove San Giuseppe per evitare il pericolo da Erode, con suo figlio decideva di stare, e da lì, nella città di Nazareth, Santa Maria aveva ricevuto l’annuncio dall’angelo Gabriele. Gesù, è chiamato anche come l’uomo di Galilea. Nella storia, la Galilea era disprezzata dalla regione centrale degli ebrei – Giudea. Pertanto, Natanaele face la domanda: «Da Nazareth può venire qualcosa di buono?» (Gv 1, 46). La logica di Dio è diversa dalla logica umana. È dalla Galilea, che Gesù inizia a proclamare il vangelo di Dio dopo aveva ricevuto il battesimo da Giovanni Battista. È dalla Galilea, che Gesù annunciava «il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1, 15).
Il tempo è compiuto significa che con la venuta di Gesù, e con il suo proprio battesimo da Giovanni Battista, la storia umana già entrava nell’escaton. In questo tempo, la divisione tra il naturale e il soprannaturale è cancellata. La natura umana e la natura divina sono completamente unite. Il regno di Dio è già arrivato, solo attende la conversione da parte di ogni uomo per riconoscerlo. La conversione è credere nel Vangelo, e alla base di questo credo, si prende una nuova forma di vita.
Simone e Andrea, due fratelli e pescatori lungo il mare di Galilea, dopo aveva ascoltato la chiamata da Gesù, lasciarono le reti e lo seguirono. In seguito, anche Giacomo si aggiungeva, mentre lavorava nella barca per riparare le reti. I primi discepoli sono le figure di coloro che hanno ricevuto da Dio la grazia speciale per poter personalmente ascoltare la voce di Gesù e con la loro decisione di lasciare tutto e di seguirlo. Come Maurice Blondel disse, l’azione è come una mediazione che unire il regno di Dio e il regno dell’uomo. Infatti, ogni azione umana nel suo profondo è un mistero, quindi ogni azione umana rivela il desidero innato e profondo dell’uomo per unirsi con Dio e essere simile a Dio. Perciò, non è una storia irrazionale che Simone, Andrea e Giacomo lasciano tutto per seguire Gesù, perché questa decisione e questa scelta è proprio la manifestazione dell’umano, che dalla sua natura e dalla sua radice cerca Dio e unirsi a lui, ossia nell’attesa di Escaton.
Danny Duchene, ora pastore della Chiesa protestante di Saddleback in California, ma prima lui era stato arrestato e rimasto prigioniero per 32 anni, e sembrava che non ci fosse per lui la speranza di ritrovare la libertà per toccare il mondo fuori. Però, dopo aveva ascoltato il messaggio del vangelo dai volontari cristiani che andavano dai prigionieri per predicare. Duchene iniziava a prendere tutta la sua forza e l’energia per leggere la Sacra Scrittura, e nello stesso tempo anche positivamente cercava di aiutare gli altri. Quando la sua vita spirituale cresceva giorno dopo giorno, lui era chiamato a riprendere la propria libertà e di lasciare la prigionia. Subito dopo, lui diventava il pastore della Chiesa per predicare Gesù Cristo e la misericordia di Dio attraverso la propria testimonianza.
Gesù non lascia mai nessuna pecora del suo gregge, e la conversione è la via per cooperare con Gesù e la risposta positiva per la Sua chiamata. Così, la testimonianza di ciascun cristiano arricchisce anche il messaggio evangelico per manifestare che il regno di Dio è veramente vicino.
Sophia Lilin Wu – Dottorando di Pontificia Università Gregoriana.
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