Sabato 12 ottobre, alla vigilia della XXIV Giornata del Papa, celebrata annualmente in Polonia, si è tenuto al Castello Reale di Varsavia il gala di premiazione del Premio “TOTUS TUUS”, assegnato dalla Fondazione per l’Opera del Nuovo Millennio. Le statuette sono state consegnate in quattro categorie ed è stato assegnato anche un premio speciale. Nella categoria “propagazione degli insegnamenti di Giovanni Paolo II” il premio “Totus Tuus” è stato assegnato a padre Andrzej Dobrzyński, scienziato e pubblicista, direttore del Centro di Documentazione e Studio del Pontificato di Giovanni Paolo II a Roma. Nella motivazione, il Capitolo ha sottolineato “la produzione scientifica e scrittoria dedicata a San Giovanni Paolo II, le conferenze in tutto il mondo per divulgare l’insegnamento del Papa e l’enorme gentilezza resa ai destinatari di questi contenuti”.
Dopo aver ricevuto il premio, don Dobrzyński ha rivolto all’assemblea alcune parole di ringraziamento, sottolineando che ha inteso questa onorificenza come un apprezzamento del lavoro svolto finora dalla piccola équipe di collaboratori del Centro, in particolare dalle Ancelle di Sacro Cuore di Gesù (Cracovia, semplicemente sercanki), ed ha anche espresso la sua personale speranza che il Centro abbia presto una nuova sede nel centro storico di Roma, che avrà un impatto sull’ulteriore sviluppo dell’istituzione.
Le parole di don Andrzej Dobrzyński pronunciate dopo aver ricevuto il premio “Totus Tuus” sono state:
Eminenza, Eccellenze, Venerabili Sacerdoti e Sorelle,
Signore e Signori
Desidero ringraziare vivamente la Giuria del Premio e la Fondazione per l’Opera del Nuovo Millennio per il riconoscimento. Non mi considero un esperto dell’insegnamento di Giovanni Paolo II. I miei risultati in questo campo, le pubblicazioni e i simposi organizzati, sono il frutto del mio lavoro nel Centro di Documentazione e Studio del Pontificato di Giovanni Paolo II a Roma, che appartiene alla Fondazione Vaticana istituita dal Santo Padre nel 1981. Il Centro esiste da oltre 40 anni, opera grazie al sostegno degli emigrati polacchi ed è composto da una biblioteca, un archivio e una collezione museale. L’equipe del Centro è composta da un piccolo gruppo di persone, due o tre.
Vorrei esprimere i miei più sinceri ringraziamenti alle autorità della Fondazione Vaticana, ai miei predecessori e agli amici del Centro, ma sono particolarmente grato alle Suore della Congregazione Ancelle di Sacro Cuore di Gesù, il cui contributo al lavoro del Centro è immenso. Considero questo premio come un riconoscimento dei risultati ottenuti da un gruppo di persone modesto, al quale le Suore “sercanki” danno un grande contributo.
Quando mi è stato proposto di lavorare al Centro nel 2007, per me si trattava di una missione di Cireneo. Col tempo, però, mi sono dedicato a questo compito, nel bene e nel male.
Sono convinto che il Centro debba svilupparsi come istituzione scientifica e di ricerca, non più in periferia come finora, ma nella zona centrale di Roma. In questo modo, dovrebbe diventare un importante punto di riferimento che possa testimoniare l’influenza della cultura cristiana polacca, quella che ha formato Karol Wojtyła, e l’influenza dell’eredità del pontificato di San Giovanni Paolo II, che ispira e indica la strada da seguire per le generazioni attuali e future. Questa idea e la sua realizzazione oggi sono possibili. Sono – credo – in linea con gli obiettivi dell’attività della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo II, nonché con i compiti vitali della Chiesa e della cultura polacca. L’espressione “il nostro Papa” non può significare “il vostro Papa”. Il punto è che la testimonianza della sua vita, e ancor più il suo insegnamento, devono essere una luce inestinguibile sui percorsi della Chiesa universale, della cultura e dell’umanità, che da due millenni si incrociano nella Città Eterna. In questo senso, il Centro per la Documentazione e lo Studio del Pontificato di Giovanni Paolo II a Roma può svolgere un ruolo significativo. Interpreto il riconoscimento odierno come un apprezzamento del lavoro svolto finora dal Centro. Per questo, vi ringrazio ancora una volta.
Fot. BP KEP