Il 15 ottobre 2024, l’Università Gregoriana di Roma ha ospitato una sessione scientifica dal titolo “Da questa morte nacque del bene. Il 40° anniversario dell’omicidio del beato Jerzy Popieluszko”. La sessione è stata aperta dall’ambasciatore polacco presso la Santa Sede, Adam Kwiatkowski, e dal dottor Andrzej Sznajder, direttore della sede IPN di Katowice.
Lo storico Jakub Gołębiewski ha affrontato il tema delle “attività dei servizi segreti contro don Popieluszko”. Ha osservato, tra l’altro, che l’omicidio di don Jerzy coincise con i cambiamenti ai vertici del potere in URSS (J. Andropov / K. Chernienko). Anche in Polonia c’erano tensioni tra le autorità comuniste. Il generale della milizia Miroslaw Milewski cercava di prendere il potere. Si sperava che l’omicidio di padre Popieluszko avrebbe provocato disordini sociali, la cui pacificazione avrebbe portato alla presa del potere da parte di una corrente radicale ancora più strettamente subordinata alle autorità di Mosca.
“La morte nell’anno di Orwell 1984. La vittoria di don Jerzy”. – è il titolo della relazione del dottor Andrzej Grajewski del settimanale cattolico “Gość Niedzielny”. “Quando il contesto politico e sociale di questi eventi viene sfumato, la loro dimensione metafisica – lo scontro tra il bene e il male evangelico – diventa più evidente”, ha sottolineato l’autore. Ci sono molti parallelismi tra il romanzo anti-utopico di Orwell “1984” e la realtà della Polonia comunista, ma una differenza significativa. Nella Polonia di quegli anni, una componente importante era la fede e la Chiesa, che aggiungeva significato alla lotta contro il sistema totalitario. È nelle prediche di don Popieluszko che la gente trovava il significato delle parole e le fonti dei valori difesi. Il martirio di don Jerzy ha contribuito al fatto che “gli eventi in Polonia si sono rivelati diversi dal romanzo di Orwell”, con il crollo del sistema totalitario.
Il tema della vittoria morale di don Popieluszko è stato ripreso dalla dottoressa Ewa Czaczkowska nella sua relazione intitolata “Per rimanere un uomo spiritualmente libero, bisogna vivere nella libertà”. Il messaggio di don Popieluszko alla gente e al mondo”. Lo dimostrano il culto diffuso in tutto il mondo e le numerose conversioni legate all’impatto emotivo che la testimonianza della sua vita ha avuto tra la gente. L’oratore ha sottolineato che il suo esempio mostra il senso profetico del motto di San Paolo: “Vinci il male con il bene”. I suoi sermoni esprimono il legame vitale tra verità e libertà e insegnano come realizzare questi due valori chiave nella vita individuale e sociale quando i diritti umani sono violati apertamente o in modo camuffato.
La conferenza è stata organizzata dalla sezione di Katowice dell’Istituto per la Memoria Nazionale (IPN), dall Editoriale del “Gość Niedzielny” e dal Centro di Documentazione e Studio del Pontificato (Fondazione Vaticana Giovanni Paolo II).
Andrzej Dobrzyński